DI seguito pubblichiamo il comunicato stampa UdU, l’Unione degli Universitari, riguardante la bozza della Legge di Bilancio in cui non si trova nessuno spazio per i giovani, nessun investimento per l’Università e nessuna tutela per appianare i dati critici relativi alla disoccupazione giovanile post Covid.
La legge di Bilancio non riparte dai giovani! UdU: “Accesso al mondo del lavoro e Università ancora troppo marginali. L’Italia non è un Paese per giovani”.
La bozza di Legge di Bilancio resa nota nell’ultima settimana parla chiaro: nessuno spazio per i giovani, nessun investimento per l’Università, nessuna tutela per appianare i dati critici di disoccupazione giovanile post Covid.
Nonostante le dichiarazioni del presidente Draghi sulla centralità dei giovani nell’agenda politica, le uniche misure destinate ai giovani riguardano l’App18, una detrazione sugli affitti e sull’acquisto della prima casa. Resta fuori tuttavia l’acceso al mondo del lavoro e il mondo del lavoro stesso, che per i giovani dovrebbe rappresentare il primo strumento di emancipazione e da cui però sembrano sempre più tagliati fuori.
Dichiara Giovanni Sotgiu, coordinatore dell’Unione degli Universitari: “Ancora una volta non esiste una riforma organica sul mondo del lavoro giovanile. La situazione è drammatica e la categoria dei giovani è una tra le più duramente colpite dall’emergenza pandemica in termini di tasso di disoccupazione – parliamo di almeno il 27,7% di giovani che cercano lavoro senza trovarlo – ma ciò non sembra essere tra le priorità di questo governo.
Nonostante l’Italia si collochi tra gli ultimi posti in Europa per tasso di laureati e di occupazione giovanile, la legge di bilancio non propone una vera e propria manovra in favore delle giovani generazioni. Un giovane su quattro è attualmente disoccupato e gli altri 3 sono spesso costretti ad accettare condizioni di lavoro prive di reali tutele, quando non direttamente in nero. È quindi necessario intervenire sull’accesso al mondo del lavoro, lavorando su sui salari nonché sulle tipologie contrattuali , ponendo l’attenzione anche su stage e tirocini non retribuiti, spesso utilizzati dai datori di lavoro in modo improprio e per colmare carenze di organico.”
Allo stesso modo, la Legge di Bilancio sembra non intervenire sul mondo universitario, raggiungendo livelli critici sul piano degli investimenti per il diritto allo studio tanto da non presentare alcun intervento sulla condizione studentesca.
“Tasse, affitti, materiale didattico, trasporti: tutto ciò continuerà a gravare sulle nostre spalle e studiare continuerà ad essere un privilegio di pochi” conclude Sotgiu “questa legge di bilancio ci taglia completamente fuori e sancisce che questo Governo non ha interesse nell’investire in giovani, lavoro e istruzione.”