Mobilità 2022/25: incontro Ministero-sindacati per rinnovare il CCNI

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Uno dei temi più caldi del momento in ambito scolastico riguarda la mobilità relativa al triennio 2022/25 per tutti gli ordini di scuola: a breve partiranno, infatti, le contrattazioni per la stesura del nuovo CCNI per stabilire le modalità con cui avverranno le operazioni della mobilità 2022/25. Di seguito il punto della questione.

Incontro tra Ministero e sindacati sulla mobilità 2022/25

Il governo deve pensare anche al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo, vale a dire il contratto inerente la mobilità: ricordiamo che il precedente contratto integrativo è scaduto con le ultime procedure relative all’anno scolastico in corso. Tra i tanti aspetti oggetto di discussione di certo il vincolo relativo al personale scolastico. Per martedì 16 novembre il Ministero dell’Istruzione darà l’avvio al tavolo di confronto convocando le organizzazioni sindacali: l’incontro si terrà in videoconferenza.

In breve tempo si deve giungere ad un accordo e alla stesura del nuovo CCNI: le intenzioni del Ministro Bianchi infatti sono quelle di anticipare a febbraio le procedure di mobilità per l’anno scolastico 2022/23.

Quello della mobilità è un argomento molto spinoso: i sindacati premeranno affinchè si elimini il vincolo triennale per i docenti e quello quinquennale per i Direttori dei servizi Generali ed Amministrativi.

La situazione attuale

La mobilità 2022/25 prevedrà ancora il vincolo triennale per il personale docente o i sindacati riusciranno a portare avanti le istanze di tantissimi insegnanti mobilizzati? È questa la domanda che si pongono in molti, costretti a permanere sulla sede di immissione in ruolo o trasferimento a costo di rilevanti sacrifici.

Ricordiamo che l’art 1. Del D.L. n. 126/2019 fissava a 5 gli anni di permanenza nella sede di assunzione, ridimensionati a tre anni dal Decreto Sostegni Bis: il nuovo Contratto Collettivo Integrativo deve tenere quindi conto di questa riduzione. Dovrà poi affrontare la questione relativa alle operazioni di assegnazione e utilizzazione: stando alla normativa vigente, i docenti non possono presentare istanza di mobilità qualora hanno presentato domanda volontaria di trasferimento, passaggio di ruolo o cattedra essendone stati soddisfatti.

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