Ecco di seguito il seguente comunicato stampa UdU, Unione degli Universitari, riguardante le nuove direttive sui cortei e le manifestazioni emanate dal Ministero degli Interni.
Nuove direttive per cortei e manifestazioni, UDU: ‘Restituiteci le nostre piazze, non si può limitare il diritto a manifestare nelle città!’
Questa notte il Ministero degli Interni ha emanato una direttiva che definisce nuove regole per cortei e manifestazioni. Il Viminale ha quindi individuato nei movimenti No Vax e No Green Pass il pretesto e la giustificazione per avanzare una stretta su cortei e piazze d’ogni genere, limitando in modo sostanziale la possibilità e il diritto di manifestare pacificamente a tutte e tutti i cittadini e ad ogni realtà al fine di garantire “ordine e sicurezza pubblica, nonché l’esercizio di altri diritti”, puntualizzando inoltre come “l’esercizio di tali attività siano lesive sia per la mobilità dei cittadini che per la graduale ripresa delle attività socio-economiche.”
L’intento della circolare del Ministero degli Interni appare chiaro: contenere il malcontento sociale, relegare ogni forma di dissenso ai margini delle città, reprimere ogni forma di libera e pacifica manifestazione di disaccordo e contrasto imponendo misure stringenti di contenimento: solo sit-in, i cortei non potranno più attraversare i centri delle città, siano essi storici o zone più assiduamente frequentate; i manifestanti dovranno stare lontano dagli obiettivi sensibili e l’eventuale percorso concordato dovrà stare lontano da sedi di partiti e sindacati, palazzi delle istituzioni e ambasciate.
All’indomani del terribile atto di violenza che ha colpito la sede del Sindacato più rappresentativo d’Italia, piuttosto che condannare chi, strumentalizzando uno dei temi più caldi del dibattito pubblico, ha scelto di attaccare un presidio democratico con fare fascista e squadrista, si preferisce negare il diritto di manifestare in diverse città e territori.
Intervenire oggi in modo così duro sul diritto di manifestazione è un errore e un precedente grave: ad una settimana dalle prime manifestazioni autunnali di studenti e lavoratori dopo il periodo più duro di restrizioni dovute alla pandemia, non possiamo rimanere in silenzio ad osservare l’ennesimo schiaffo in faccia alla vita democratica del nostro Paese.
Dichiara Giovanni Sotgiu, coordinatore dell’Unione degli Universitari: “Assistiamo da tempo ad una limitazione degli spazi di democrazia e discussione, ogni forma di dialogo e confronto con le parti sociali è ridotto o spesso inesistente e le decisioni sul futuro del nostro Paese avvengono a porte chiuse. La mancanza di un confronto con la componente studentesca e universitaria rappresenta poi un vulnus del dibattito democratico. Tale indisponibilità porta, in molti casi, a vedere lo strumento del dissenso palese, ovvero la manifestazione, come unica possibilità per ritagliarsi uno spazio e vedersi riconosciuti all’interno del dibattito pubblico. Le direttive di oggi sottolineano quindi, ancora una volta, la mancata volontà del nostro Governo di ascoltare le esigenze della società e rappresentano un vero e proprio tentativo di prevaricazione, mettendo a tacere in modo quasi definitivo chi percorre la strada del confronto pacifico e del coinvolgimento sociale nelle piazze e nei cortei cittadini.”