maturità
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Tra le tante questioni da risolvere, il Ministero dell’Istruzione deve al più presto definire le modalità dell’esame di maturità 2022. Tantissimi alunni al quinto anno di scuola secondaria, famiglie e docenti, infatti, attendono le indicazioni del Ministro Bianchi a riguardo: stando ai rumors siamo vicini alla decisione finale. Vediamo di seguito cosa a breve si potrebbe ufficializzare.

Quale la direzione del Ministero sulla maturità 2022

Stando a quanto riportato da ‘Repubblica’, il ministro Bianchi è vicino alla decisione finale: la maturità 2022 prevedrebbe una procedura snella, al pari dell’esame svolto negli ultimi due anni. In questi giorni il capo di Trastevere finirà le consultazioni con i tecnici amministrativi per arrivare ad una conclusione.

Il suo orientamento è quello di un maxi orale più elaborato che lo studente deve presentare prima di sostenere la prova: si confermerebbe quindi l’impianto dell’anno scorso, con l’eliminazione delle prove scritte. Solo una eventualmente la novità da apportare: Bianchi vorrebbe lasciare una porta aperta solamente per il compito scritto di italiano, escludendo a quanto pare le altre prove scritte. Anche questa, tuttavia, è un’ipotesi lontana.

L’intento del Ministero è quella di potenziare la tesina presentata gli anni scorsi: l’elaborato verterà su una materia prevalente concordata dallo studente con i propri professori, i quali saranno membri interni all’orale. Quest’ultimo sarà diviso in 4 parti e prenderà inizio dal lavoro presentato dagli alunni. Il presidente di commissione sarà esterno.

Motivi che sottostanno a questa decisione

Entro dicembre il Ministero dell’Istruzione dovrà ufficializzare la modalità dell’esame di maturità 2022: la decisione sembra comunque già presa e lo stesso ministro Bianchi ne spiega i motivi. In primo luogo, il ministro precisa che i maturandi di quest’anno hanno vissuto gli ultimi tre anni del loro percorso di studio in era covid: il triennio per loro si è caratterizzato da DAD, DID e le difficoltà legate alla pandemia. Per tale motivo per il ministro non sarebbe corretto ripristinare la modalità ante covid, in quanto il ritorno alla normalità deve avvenire in modo graduale.

Inoltre, ancora non è chiaro l’andamento della situazione pandemica: negli ultimi giorni i casi risalgono, seppur più lentamente rispetto al passato e la DAD continua a insidiare la regolarità delle lezioni in presenza.