Finalmente qualcosa si sta sbloccando per quanto riguarda i concorsi ordinari volti alla stabilizzazione di nuovi docenti per le scuole di ogni ordine e grado. Le prove scritte per l’ordinario riguardante Infanzia/primaria si svolgeranno tra il 13 e il 21 dicembre. Dei concorsi ordinari, a dire il vero, si era già iniziato a parlare nel 2019, ancor prima dell’emergenza da Covid-19. Le prove sono sempre state posticipate per vari motivi: la precitata pandemia, problemi di tipo burocratico e cambi di governo.
Concorsi ordinari: si inizia prima di Natale
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sta provando a mantenere la promessa: le procedure concorsuali inizieranno prima delle festività natalizie, partendo dal concorso per infanzia/primaria. I candidati dovranno superare una prima prova computer based e in seguito una prova orale. Prevista inoltre la valutazione dei titoli. Molto presto dovrebbe partire anche la procedura concorsuale riservata ai docenti di scuola secondaria di I e II grado. In tal caso mancano ancora le date ufficiali, ma si dovrebbe iniziare a metà gennaio.
Già si guarda al futuro
Bianchi e la scuola italiana possono tirare, forse, un sospiro di sollievo, in quanto le nuove procedure concorsuali garantiranno nuovi docenti di ruolo e una conseguente continuità didattica ad alunni e studenti. Nel frattempo, da Viale Trastevere già si parla del nuovo metodo di reclutamento una volta terminati i concorsi ordinari. Si parla di lauree abilitanti, previo raggiungimento di almeno 60 cfu all’università. In seguito ci sarà un’unica prova scritta e, in seguito, un anno di formazione e prova.
I 60 CFU
Quello delle lauree abilitanti è l’obiettivo presentato dallo stesso ministro Bianchi e ripreso dalla ministra dell’Università Maria Cristina Messa ai capigruppo della maggioranza in commissione cultura e Istruzione. Per ottenere l’abilitazione, lo studente dovrà maturare, all’interno del suo percorso universitario, almeno 60 crediti di cui 24 tramite apposito tirocinio, affinché l’aspirante docente inizi già a entrare nel meccanismo scolastico, tramite un’esperienza formativa e diretta.
Cosa ci sarà dopo l’abilitazione?
In seguito all’abilitazione ottenuta, il candidato dovrebbe affrontare un concorso basato su un’unica prova scritta e, in caso di superamento del test, un anno di formazione e prova. Una volta superato quest’ultimo step, il docente diverrà ufficialmente di ruolo. Ribadiamo come al momento quello delle lauree abilitanti sia è solo un progetto da parte del Ministero, ma di concreto non ha ancora nulla. Così come è ancora incerto il destino di tanti precari con alle spalle diversi anni di servizio negli istituti scolastici. Si vocifera di una fase transitoria, la cui natura dovrebbe essere chiarita nel prossimo futuro.