Sostegno, un altro disastro annunciato quello relativo all’anno scolastico 2021/22. I numeri riportati da ‘Il Fatto Quotidiano’ sono impietosi: siamo quasi alla fine di novembre e dopo due mesi e mezzo dall’inizio delle lazioni, almeno un alunno disabile su tre non ha un suo insegnante specializzato.
Sostegno, altro che docenti tutti al loro posto a settembre: i numeri sono impietosi
Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, la scorsa estate, aveva assicurato che il primo settembre tutti gli insegnanti sarebbero stati al loro posto. Un’utopia, si sapeva già che i numeri avrebbero smentito i ‘buoni propositi’. A parlare, infatti, sono i numeri di questo inizio di anno scolastico 2021/22: sono circa 278mila gli studenti disabili con 112.370 docenti specializzati di ruolo e non. Gli altri sono posti ‘in deroga’ assegnati a docenti non specializzati. Secondo un’indagine condotta da Anief, sarebbero circa 90mila le cattedre a supplenza annuale: di queste ben 66mila risultano in deroga.
Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, sottolinea un evidente paradosso: ‘La cosa assurda è che si continuano ad attivare cicli di Tfa che non vanno oltre 20-22mila posti e pure maldistribuiti a livello territoriale: dove vi sono migliaia di cattedre libere, si specializzano centinaio di docenti; dove vi sono meno posti liberi, invece, si specializzano in migliaia.
Per non parlare dei vincoli gratuiti sui requisiti di accesso ai corsi. A questo proposito – spiega Pacifico – continuiamo a raccogliere adesioni al ricorso del sindacato contro il numero inadeguato di posti previsti per il VI ciclo Tfa sostegno. Vogliamo incrementare il numero dei frequentanti i corsi di specializzazione favorendo l’ammissione ai corsi universitari specializzanti anche di chi è stato escluso in modo illegittimo’.
Marcello Pacifico ritiene il governo deve mettersi in testa che le leggi che regolano il sostegno hanno bisogno di un cambiamento radicale, cominciando dalla cancellazione dei posti in deroga al 30 giugno.Â
‘Non si può andare avanti con i ricorsi presentati dalle famiglie o dal sindacato, come facciamo noi da tempo con la campagna gratuita #nonunoradimeno, che solo attraverso il giudice riescono a garantire all’alunno disabile le ore settimanali di sostegno richieste dai gruppi operativi composti anche da medici e professionisti sanitari, invece negati cinicamente dall’amministrazione’, ha concluso Pacifico.
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