Riforma reclutamento docenti, il Patto per la Scuola, sottoscritto la scorsa primavera, prevedeva una revisione del sistema di reclutamento del personale docente con l’obiettivo di favorire la copertura delle cattedre disponibili. Un aspetto che sembra finito in secondo piano, visto che si continua a procedere con i concorsi: Anief ribadisce l’importanza di trovare al più presto una soluzione che permetta di arrivare ad un sistema più snello e veloce, che sappia valorizzare in modo particolare l’esperienza.
Riforma reclutamento docenti, cambiamenti in vista?
Uno dei motivi della rottura di Flc-Cgil, Uil, Snals e Gilda con il ministero dell’Istruzione è rappresentato proprio dalla ‘marginalizzazione’ della scuola nella Legge di Bilancio: anche l’aspetto della riforma del reclutamento, incluso nel Patto per la Scuola, non è stato ripreso nella manovra finanziaria.
Lo ha messo in evidenza la segretaria generale di Anief, Chiara Cozzetto: ‘La riforma 2.1 del Pnrr – ha dichiarato l’esponente sindacale – prevede una revisione del sistema finalizzata a poter coprire, con regolarità e stabilità , le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo’.Â
Appare chiaro, quindi, che non siano sufficienti i concorsi ordinari con l’accesso di tutti gli idonei nelle graduatorie di merito: è evidente, secondo Chiara Cozzetto, che siano necessarie anche delle procedure concorsuali riservate annuali e un sistema di reclutamento da graduatorie per soli titoli con particolare valorizzazione del servizio, senza escludere insegnanti di religione o educatori. I ‘precari storici’ rivendicano la loro stabilizzazione sulla base dell’esperienza maturata sul campo.
Ripristino doppio canale di reclutamento
Come più volte ribadito anche dal presidente Anief, Marcello Pacifico, è necessario il ripristino del doppio canale di reclutamento oltre che procedere con le immissioni in ruolo dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze per il personale precario con più di 36 mesi di servizio.
La questione sostegno
Chiara Cozzetto, inoltre, ha messo in evidenza le mancanze dello Stato in merito alla questione legata al sostegno degli alunni disabili, visto che si continua ostinatamente a mantenere organici in deroga e non si provvede a specializzare tutti i docenti che vogliono intraprendere questo percorso: ‘Il numero dei posti disponibili per i percorsi di abilitazione e specializzazione – ha precisato Chiara Cozzetto – va formulato in base alle esigenze del territorio e non stabilito dai bandi dei singoli atenei’.