Riforma reclutamento docenti, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha annunciato l’arrivo di un nuovo sistema di reclutamento, secondo quanto indicato dal PNRR, ovvero il Piano nazionale di Ripresa d Resilienza. Il numero uno del dicastero di Viale Trastevere lo ha annunciato in occasione del suo intervento a Job&Orienta, la più importante fiera italiana dedicata all’Orientamento, alla Scuola, alla formazione e al lavoro, in corso di svolgimento a Verona.
Riforma reclutamento docenti, il ministro Bianchi conferma: ‘Entro fine anno’
‘Stiamo lavorando per non ritornare alla Didattica a distanza. Oggi nel mondo della scuola i contagi sono ancora molto limitati. Stiamo lavorando non solo per evitare la Dad, che è stata un momento importante e che ha permesso a molti di avvicinarsi al digitale. Stiamo evitando questa idea della paura, questa idea di diffidare l’uno degli altri. La scuola rimane il posto più sicuro.
Le riforme previste dal PNRR
Nell’affrontare il tema riguardante il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il ministro ha spiegato che ‘la riforma dell’orientamento è una delle riforme cruciali nel Piano di ripresa e resilienza. Stiamo lavorando moltissimo con tutte le scuole d’Italia.
La riforma del sistema del reclutamento per gli insegnanti – ha confermato il ministro – arriverà entro fine anno. Voglio arrivare a fine anno con tutte e sei le riforme connesse al PNRR avviate: oltre all’orientamento, la riorganizzazione del sistema scolastico, gli istituti tecnici e professionali, gli Its, il sistema di reclutamento insegnanti, la scuola di alta formazione.
Tra queste riforme, quella dell’orientamento è tra quelle fondamentali – ha precisato Bianchi – Ci stiamo lavorando moltissimo. Il concetto fondamentale è che dobbiamo accompagnare i ragazzi fin dalle scuole medie: questo aiuta loro, ma anche il Paese, perché l’orientamento non è soltanto fatto di supporto ai ragazzi, ma anche di sollecitazione a ripensarsi per imprese, università e istituzioni. Per noi l’orientamento è un pezzo fondamentale, e JOB&Orienta è sicuramente il perno di questa operazione sul PNRR’.
Molto difficilmente la riforma del sistema di reclutamento potrà essere inserita nella Legge di Bilancio: se le tempistiche indicate dal ministro saranno rispettate, è più probabile che possa essere inserita in un decreto legge da approvarsi entro fine anno che potrebbe riguardare tutte le riforme legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Le prime anticipazioni
La riforma del sistema di reclutamento, a grandi linee, dovrebbe ricalcare quanto già anticipato dal ministro nelle scorse settimane: procedura semplificata per i concorsi (che dovrebbero essere regolari a cadenza annuale) ai quali potranno partecipare coloro che avranno ottenuto l’abilitazione con i 60 crediti formativi. Si tratterebbe di 60 CFU complessivi riguardanti il settore pedagogico: di questi, almeno 24 dovranno essere espletati all’interno di un tirocinio formativo presso un’istituzione scolastica. Solamente in questo modo, quindi, la laurea conseguita potrà avere valore abilitante.
I concorsi che dovrebbero ricalcare lo schema del prossimo concorso ordinario infanzia e primaria con una prova scritta a risposte chiuse. Chi riuscirà a superare la procedura concorsuale potrà accedere all’anno di formazione e prova con una valutazione finale al termine del percorso: in caso di riscontro positivo, il docente potrà ottenere il ruolo.
Come sottolineato anche da ‘Orizzonte Scuola’, si tratta solamente di anticipazioni che dovranno essere confermate. Nelle scorse ore, Anief ha ribadito come sia necessaria una riforma del sistema di reclutamento che possa andare in un’altra direzione, soprattutto a vantaggio dei precari ‘storici’, con la valorizzazione dei titoli ma soprattutto del servizio, e con il ripristino del doppio canale di reclutamento.