Covid e scuola
Covid

Per vari motivi sembra che quest’anno il mondo della scuola non possa trovare pace e che il caos continui a prevalere: ancora una volta, dirigenti, personale scolastico, utenti e famiglie sono disorientati sul da farsi. Nell’arco di 24 ore è arrivato l’annullamento del dietrofront del governo sulla gestione dei casi Covid a scuola: in un giorno si sono spazzate via le misure adottate il 3 novembre scorso, per poi essere ripristinate ieri sera con un nuova circolare correttiva.

In 24 ore ricambiano le indicazioni sulla gestione dei casi Covid a scuola

In un giorno il mondo della scuola ha assistito ad un duplice dietrofront relativamente alle misure anti Covid da applicare: il primo, il 29 novembre, in serata, per il quale si annullavano le disposizioni indicate nel protocollo di sicurezza del 3 novembre scorso. Il secondo, nel pomeriggio di ieri 30 novembre, quando il premier Draghi ritira le disposizioni del giorno prima introdotte congiuntamente dal Ministero dell’Istruzione e della Salute.  

In questo momento, quindi, le scuole devono seguire le direttive indicate dal protocollo di sicurezza il 3 novembre scorso: non più quarantena con un solo caso Covid in classe, ma si ritorna al “testing con tracciamento”, quindi al sistema basato sul T0, T5 e T10.

I pareri dei sindacati sulla questione

Questo doppio dietrofront ha generato ulteriore confusione in una situazione già difficile da seguire e non è mancata la reazione sindacale. In un’intervista all’Adnkronos Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, si è mostrata ben speranzosa in merito all’impegno e alla collaborazione offerta dal generale Figliuolo. Sottolinea che occorre velocizzare quanto più possibile le operazioni di tracciamento: solo così si potrà rendere la Dad un provvedimento residuale e limitato laddove i contagi Covid lo impongono. Evidenzia infine che la scuola necessita di tanta serenità e che occorre scongiurare la confusione sia per il personale che tra gli utenti e famiglie.

Per lo più negativi invece i commenti della Flc Cgil: il segretario Sinopoli mette l’accento sulla confusione generata dalla contromisura dell’esecutivo Draghi nel mondo della scuola, già nel caos per la gestione dei casi Covid. Le difficoltà riscontrabili sono amputabili anche allo scarso supporto fornito dalle ASL nella coordinazione dei contagi all’interno delle scuole. Il sindacato sottolinea infine la necessità che il governo adotti misure per tutelare la salute di studenti e personale: occorre iniziare con la riduzione del numero di alunni per classe e con la proroga dei contratti Covid per gli ATA.

La Uil evidenzia la necessità di finanziare adeguatamente il comparto scuola con investimenti infrastrutturali anche sul personale scolastico. Per il segretario Turi, l’intervento di Figliuolo testimonia le mancanze del Ministero e dei dipartimenti delle Asl territoriali.