Dad
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Negli ultimi due anni si è molto parlato della DAD (didattica a distanza). Unica alternativa alla didattica in presenza che, per quanto limitante, ha garantito una continuità scolastica ad alunni e studenti italiani durante la pandemia da Covid-19, ancora in corso. Certo, questa metodologia di lezioni ha creato non pochi problemi e critiche. Questo non solo da parte dei ragazzi, ma anche da parte dei genitori. Questi ultimi, infatti, auspicavano un quanto più imminente ritorno alle normali lezioni a scuola. Faremmo un errore, tuttavia, a credere che la DAD non esista più. Infatti seppur in maniera più limitata, essa continua a essere utilizzata in diversi istituti nei confronti di studenti in quarantena impossibilitati a seguire le lezioni a scuola. La vicenda che oggi proponiamo proviene da Roma. Il caso riguarda una ragazzina delle medie, positiva al Covid. L’alunna non ha modo di seguire le lezioni tramite didattica digitale integrata.

Roma, alunna positiva non può seguire la DAD

L’alunna è l’unica positiva nella sua classe di una scuola media romana. La ragazzina non può seguire a distanza. Infatti, secondo il protocollo dell’istituto da lei frequentato, la DAD entra in vigore nel caso in cui risultino almeno due soggetti impossibilitati a seguire in presenza. La mamma della ragazzina è molto perplessa. La donna ha affermato tramite alcune dichiarazioni riportate dal Corriere della sera: “Non voglio mettere in discussione una regola che la scuola si è data”. E ancora: “Ho però chiesto e mi sarei aspettata un coinvolgimento maggiore su cose davvero semplici, come assegnarci e controllarci i compiti tramite il registro elettronico, oppure un riscontro sui lavori che comunque mia figlia ha continuato ad inviare: ogni mattina mi sono sentita chiedere “Mamma, qualcuno ci ha risposto?””.

Costretta a restare in casa un mese

La ragazza sta trascorrendo un periodo molto difficile, a causa della sovrapposizione delle quarantene. Prima quella dei suoi cari e poi la sua. Alla fine la studentessa ha dovuto rimanere lontana dalla scuola per un intero mese. La madre ha aggiunto: “Non abbiamo chiesto lezioni ad hoc o programmi particolari, ci mancherebbe, ma non è neppure giusto che una bambina si ritrovi senza alcun genere di supporto solo perché è la sola a essere positiva in classe. Anche perché: “Così si finisce per negarle il diritto allo studio in un momento in cui sta già vivendo una realtà estremamente difficile”.

La mamma dell’alunna: ‘Le regole andrebbero riviste’

La mamma della studentessa ha concluso: “Regole che forse andrebbero riviste a maggior ragione considerando che è stato confermato il protocollo precedente, che prevede 2 casi di positività e 3 dalle seconde medie in su per lasciare tutti a casa e attivare la didattica a distanza”. Si segnala come a Roma numerose classi (soprattutto delle elementari) siano tornata in DAD. Il dato qui riportato è stato fornito da Mario Rusconi, presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi di Roma).

Mario Rusconi ha fatto sapere, tramite alcune dichiarazioni riportate da RaiNews: “L’invito che facciamo è di vaccinare i ragazzi dai 12 anni e, dopo l’atteso ok dell’Aifa per le dosi ai più piccoli, anche i bambini dai 5 agli 11 anni: con la vaccinazione di un buon numero di studenti alle superiori le classi in dad in questa fascia di età sono poche”. E ancora: “La scuola e le famiglie sono rimaste sconcertate di fronte al cambiamento per il conteggio delle quarantene avvenuto in meno di 24 ore, prima bastava un bambino o un ragazzo con l’infezione adesso due o tre, a secondo dell’età”.