stipendi
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Ancora aperta la questione “stipendi” per il personale docente: in vista del rinnovo contrattuale e dell’approvazione della legge di Bilancio 2002 la tematica è quanto mai accesa. Ci sarà realmente un aumento stipendiale nelle future buste paga? Se ci sarà qualche cifra in più, il tutto si giocherà tra la manovra 2022 e il taglio del cuneo fiscale.

Qual è la situazione attuale sugli stipendi del personale docente

Nell’ambito della scuola quella degli stipendi è sempre stata una questione molto discussa, oggetto di lotte sindacali e di delusioni del personale interessato. Ormai è risaputo che gli inseganti italiani ricevono una remunerazione più bassa rispetto ai colleghi europei. Più volte il mondo della scuola ha dimostrato il proprio malcontento: tra i motivi più importanti che hanno portato varie sigle sindacali ad indire lo sciopero di giorno 10 dicembre vi è proprio l’aumento degli stipendi.

Nei prossimi giorni la commissione bilancio comunicherà quali emendamenti politici presentati entro il 29 novembre si accoglieranno nella Legge di Bilancio 2022: molte sono le aspettative sulla scuola, specialmente sulla richiesta di aumentare il fondo destinato alla valorizzazione professionale docenti.

Altro canale percorribile per arrivare ad un incremento degli stipendi è il taglio relativo al cuneo fiscale, su cui l’esecutivo ha promesso di intervenire.

Risorse per il rinnovo contrattuale

Per quanto riguarda l’aumento degli stipendi previsto e richiesto dal rinnovo del contratto scuola, la questione è ferma sulla cifra dei 107 euro lordi: nella Legge di Bilancio, al momento, infatti non si fa più nessun riferimento in merito. L’art 108 della LdB stanzierebbe 210 milioni per la “dedizione all’insegnamento” al fine della valorizzazione professionale, aspetto estremamente contestato dal mondo della scuola e sindacale: l’aumento sarebbe comunque minimo.

Dei 107 euro lordi si arriva ai tanto discussi 87-90 euro lordi poiché occorre sottrarre i fondi per il pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale. A conti fatti, quindi, in busta paga i docenti si ritroverebbero un aumento degli stipendi di circa 12 euro in più.

Fondi ricavati dal taglio del cuneo fiscale

Dopo l’incontro tra governo e sindacati di giorno 2 dicembre, l’esecutivo vorrebbe destinare il 47% dei fondi destinati al taglio fiscale ai redditi più bassi, fino ai 28mila euro. In totale al momento sarebbero 8 i miliardi che dovrebbero essere destinati al taglio del cuneo fiscale e che si dovrebbero incrementare: in base alle stime fatte, i lavoratori potrebbero avere un aumentato di 100 euro attraverso la riduzione delle aliquote, che andrebbero ad incidere anche sugli stipendi dei docenti.

Gli insegnanti potrebbero quindi avere un aumento stipendiale di 100 euro, ma questo sarebbe il risultato di un risparmio in busta paga, no il frutto di un incremento della retribuzione stabilita dal rinnovo del contratto. Ancora una volta, quindi, non si darebbe comunque il giusto rispetto, valorizzazione e riconoscimento alla classe docente.