Presidenza
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Dirigentiscuola, nota associazione dei presidi, ha annunciato lo stato di agitazione assieme alla “disobbedienza civile”. L’associazione informa che il prossimo 6 dicembre scenderà in piazza dinanzi al Ministero dell’Istruzione, “per manifestare contro il governo sordo alle richieste che da settimane vengono avanzate sui problemi della dirigenza scolastica”. A comunicarlo, il presidente dell’associazione Attilio Fratta. Quest’ultimo ha detto la sua circa le ultime vicende relative a tale importante categoria dirigenziale del mondo della scuola, costretta a fare i conti con la pandemia da Covid-19.

Presidi, Fratta: ‘Ci sentiamo presi in giro’

Attilio Fratta ha rilasciato le seguenti dichiarazioni riportate da Ansa: “È una vergogna, ci sentiamo presi in giro dal governo e dal ministro Bianchi, che non prenderà parte alla nostra iniziativa. La situazione dei dirigenti è insostenibile e la manifestazione di giorno 6 sarà una protesta contro il governo e il ministro, che non avrà più il nostro appoggio”. E inoltre: “Ci avevano garantiti interventi e non abbiamo ricevuto un centesimo, ci sono soldi ovunque e nessun fondo destinato alle questioni della dirigenza”.

Fratta su Draghi e il limite di sopportazione da parte dei dirigenti scolastici

Riguardo al presidente del Consiglio Mario Draghi, Attilio Fratta ha spiegato come questi ignorerebbe “completamente  il problema. Dopo 11 anni di promesse, la situazione dei dirigenti scolastici e ancora gravissima e nessuno ne parla”. Conclude Fratta: “Queste cose devono venire fuori, per questo scenderemo in piazza a manifestare”. Come è possibile leggere dal sito ufficiale di Dirigentiscuola, l’associazione lamenta la gestione “caotica” delle disposizioni in tema di controlli COVID.

Una situazione, questa, che avrebbe “determinato il superamento di ogni soglia di sopportazione da parte della dirigenza scolastica” ovvero “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Si lamenta, inoltre, la situazione “confusa” e “incerta” che la nostra società è costretta a trascinarsi da quasi due anni a questa parte. Per Dirigentiscuola le istituzioni politiche, invece di essere una guida valida per orientarsi in questo clima di caos, sarebbero “allo sbando” e bloccate da tale “marasma globale”.

Proclamata la prima disobbedienza civile

Lo scorso 3 dicembre Dirigentiscuola ha ufficialmente proclamato la prima disobbedienza civile da parte della categoria. La disobbedienza è stata comunicata tanto agli esponenti del governo quanto alle più alte cariche statali. Dirigentiscuola invita pertanto l’Amministrazione “ad astenersi dal richiedere prestazioni lavorative da espletarsi nei periodi di legittimo riposo o non rientranti nelle competenze delle istituzioni scolastiche”. Sempre riguardo la situazione Covid, il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli ha invece lamentato, durante un’intervista al Quotidiano Nazionale, come mentre segreterie, presidi e e docenti stiano lavorando di sera e durante i weekend, nell’Asl ciò non avverrebbe. Giannelli si sarebbe aspettata una lotta in prima linea al coronavirus da parte dei sanitari.