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Riforma pensioni 2022/23, nuove incomprensioni: rischia di slittare ancora il tavolo tra il governo ed i sindacati. Ecco tutte le ultime novità a riguardo.

Pensioni 2022/23: a rischio il tavolo con i sindacati

Dopo che la riforma delle pensioni effettiva è stata rinviata al 2023, il governo si è di fatto impegnato con i sindacati a dare inizio ad una serie di nuovi incontri per trovare un punto d’unione sulla questione previdenziale.

A tal proposito, il tavolo tra esecutivo e parti sociali è stato previsto per la prima parte del mese di dicembre 2021. Tuttavia, sembra proprio che a causa di ulteriori incomprensioni, il confronto sia destinato a slittare ancora una volta.

Già prima dell’avvio dei lavori, si è infatti creato un significativo strappo, sancito dalla proclamazione dello sciopero generale contro la manovra.

Il governo, dal canto suo, non ha saputo nascondere il proprio stupore di fronte alla decisione presa in primis dalla Cgil e dalla Uil.

Ad ogni modo, è altamente probabile che anche questo intoppo peserà ulteriormente sulla tabella di marcia dell’esecutivo.

Quali sono le conseguenze

Se da un lato, quindi, lo sciopero potrebbe fare slittare ancora una volta le scadenze previste dal governo a proposito della prossima riforma pensioni, dall’altro potrebbe comportare anche ulteriori conseguenze.

Come sappiamo, infatti, le misure introdotte su questo fronte per il 2022 saranno destinate a durare per un solo anno. Dopodiché Quota 102, l’Ape sociale e Opzione donna potrebbero non essere riconfermate.

Ed è proprio per questo motivo che il confronto tra governo e sindacati per la riforma 2022/23 deve ripartire nel minor tempo possibile. Anche se a questo punto ci si aspetta che ciò avverrà soltanto a partire dal prossimo gennaio.