Sciopero 10 dicembre, motivi e divisione sindacale

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Il 10 dicembre il mondo della scuola si ferma per esprimere il proprio malcontento verso l’operato del Governo. “Adesso basta, la scuola si ribella” è il titolo che guida la campagna informativa per il nuovo sciopero proclamato dai sindacati: di seguito ricapitoliamo le ragioni della giornata sindacale e riportiamo le dichiarazioni divergenti di Cisl Scuola e Flc Cgil.

Sciopero del 10 dicembre, la scuola esprime il suo dissenso

Come annunciato giorni fa, il 10 dicembre avrà luogo un importante giornata di sciopero per il mondo della scuola, riguardante sia il personale docente che ATA. Le sigle sindacali che hanno indetto la protesta sono Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda – Unams: una nota del Ministero dell’Istruzione di ieri 7 dicembre informa cha ad unirsi vi sono anche AIDA Scuole e Movimento S.G.A. La grande assente rimane pertanto sempre la Cisl Scuola.

I sindacati si fanno portavoce del malcontento del mondo della scuola in riferimento alla Legge di Bilancio 2022: al momento non dà la giusta importanza, attenzione e valorizzazione al comparto scuola. Basti pensare all’esiguità degli “aumenti” stipendiali previsti, al solo 0,6%  destinato al fondo che dovrebbe premiare la professionalità dei docenti, a nessuna proroga per l’organico Covid Ata.

Le richieste dei sindacati

I sindacati partecipanti alla sciopero sono d’accordo nell’indicare le misure a cui il governo Draghi deve immediatamente provvedere:

  • Proroga dei contratti Covid anche per l’organico ATA
  • Indire un concorso per Dsga facenti funzione anche se in assenza del titolo di studio
  • Abolizione sui vincoli relativi alla mobilità
  • Riduzione del numero degli alunni per classi
  • Fondi per un aumento netto dello stipendio a tre cifre
  • Percorsi per la stabilizzazione dei precari con tre anni di servizio
  • Eliminazione e stop alle ingerenze legislative in materia contrattuale
  • Risorse per la valorizzazione contrattuale

La Cisl ribadisce il suo no allo sciopero

La grande assente tra le sigle sindacali resta sempre la Cisl Scuola, che ribadisce il proprio no alla giornata di sciopero. In un comunicato di ieri 7 dicembre sul proprio sito ufficiale così infatti si legge: “La Cisl considera sbagliato ricorrere allo sciopero generale e radicalizzare il conflitto in un momento tanto delicato per il Paese, ancora impegnato ad affrontare una pandemia che non molla la presa e teso a consolidare i segnali positivi di una ripresa economica e produttiva che necessita di uno sforzo comune per essere resa continua e strutturale”. Sottolinea che ciò che serve nella situazione attuale è “dialogo, coesione, responsabilità e partecipazione sociale”

La risposta della Flc Cgil

In un’intervista sulla rassegna stampa della Flc Cgil il segretario Sinopoli dichiara che il suo sindacato ha fatto una valutazione di merito riguardo allo sciopero: occorrono segnali chiari da parte del governo a favore delle categorie sociali più svantaggiate. Relativamente alla non partecipazione della Cisl afferma: “Abbiamo lavorato all’unità, ma alla fine abbiamo fatto una valutazione nel merito, per quanto mi riguarda la Cisl non ha fatto lo stesso. Per la Cisl il governo è andato nella giusta direzione, non abbastanza ma qualcosa ha fatto. Io non credo che sia il momento di accontentarsi, posto che stiamo valutando sulla base della piattaforma unitaria che ha firmato anche la Cisl”.

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