Sciopero, un diritto che costa: quanto?

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Per domani, 10 dicembre, è stata indetta una giornata di sciopero che coinvolgerà il mondo della scuola, sia per il personale docente che ATA: domani il settore istruzione si ferma per esprimere il proprio malcontento verso la politica e le manovre in ambito scolastico previste dal governo. Scioperare è uno dei diritti conquistati da ogni lavoratore, ma quanto consta? Qual è l’importo decurtato dallo stipendio?

Sciopero del 10 dicembre

Il mondo della scuola domani esprimerà il proprio malcontento verso l’operato del governo Draghi che non sta dando la giusta valorizzazione e attenzione all’ambito istruzione. Le sigle sindacali che hanno indetto la protesta sono Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda – Unams, AIDA Scuole e Movimento S.G.A: tra i motivi della protesta spicca l’esiguità degli aumenti stipendiali previsti con il prossimo rinnovo contrattuale, circa 87 euro lordi. La scuola rimane sempre il comparto su cui non avvengono grandi investimenti e in cui i lavoratori non ricevono un giusto riconoscimento per il lavoro svolto.

Quanto costa scioperare

Aderire allo sciopero comporta un costo che va a carico del dipendente che decide di prenderne parte: ma a quanto equivale la somma trattenuta dalla busta paga? Quanto costa scioperare per un lavoratore che percepisce uno stipendio già basso di suo? Le cifre che si decurtano si calcolano in riferimento all’ordine di scuola e al grado di istruzione di cui ogni docente fa parte:

  • Insegnanti scuola dell’infanzia e primaria, media giornaliera pari a 64,41 euro;
  • Docenti scuola secondaria di primo grado, media giornaliera pari a 70,13 euro;
  • Personale docente scuola secondaria di secondo grado, media giornaliera di 68,93 euro (per gli  ITP si calcolano € 65,33).

Le somme decurtate dalla busta paga sono notevoli: per questo motivo si spiega anche la difficoltà che spesso hanno i docenti a scioperare, soprattutto quando si verificano più giornate di protesta in breve periodo.

L’art. 25, comma 3 del CCNL del 16 maggio 2001 definisce le modalità con cui computare la retribuzione percepita giornalmente: in caso di sciopero, la decurtazione dello stipendio sarà relativa ad una intera giornata. Ciò vuol dire, quindi, che non si considera il numero effettivo di ore in cui ci si è astenuti dal lavoro: la detrazione oraria sarà possibile solamente quando si aderisce a scioperi brevi previsti dall’art. 29 del CCNL del 16 maggio 2001.

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