Un docente ha diritto alla sede più vicina alla propria residenza: la sentenza

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Una nuova sentenza del Tribunale di Lecce mette in evidenza come un docente abbia il diritto alla sede più vicina alla propria residenza. Lo rende noto l’Avvocato Gianluigi Giannuzzi Cardone che, sul proprio profilo Facebook, ha pubblicato la notizia riguardante l’ultima sentenza emessa dal Tribunale di Lecce che ha accolto il ricorso presentato da un docente che, al momento dell’assunzione dalla graduatoria concorsuale, è stato assegnato ad una sede in provincia di Lecce, nonostante la disponibilità di posti in diverse sedi più vicine alla propria residenza.

Mobilità, il Tribunale di Lecce: ‘Ai docenti occorre assegnare la sede più vicina possibile alla propria residenza’

Secondo quanto riporta l’Avvocato Gianluigi Giannuzzi Cardone, il Tribunale di Lecce ha accertato la presenza di un grave errore che ha viziato le operazioni di immissione in ruolo da graduatorie provinciali, pregiudicando la corretta attribuzione della sede per molti docenti pugliesi neoassunti.

Viene sottolineata, infatti, la questione relativa all’imposizione ai vincitori di concorso di esprimere l’ordine di preferenza per l’assegnazione in una delle province della regione. Il Tribunale di Lecce ha precisato che coloro che non hanno espresso alcuna preferenza, dovevano essere collocati ‘in coda al trattamento a domanda senza distinguere tra le diverse graduatorie esistenti’, in modo tale da essere assegnati sui posti rimanenti all’esito complessivo delle operazioni.

L’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, invece, si è limitato a collocare i suddetti solamente in coda alla graduatoria concorsuale nella quale risultavano iscritti finendo per ledere il diritto dei vincitori di concorso inseriti nelle graduatorie di merito più recenti che, invece, hanno provveduto ad esprimere la loro preferenza. L’Avvocato Giannuzzi Cardone, poi, ha messo in evidenza la gravità dell’errore commesso dall’USR Puglia in quanto i docenti neoassunti dovranno attendere tre anni prima di poter presentare domanda di mobilità a motivo del vincolo triennale di permanenza su sede.

In buona sostanza, il Tribunale di Lecce, accogliendo il ricorso, ha sottolineato come debba ‘ritenersi contrario a buona fede adottare un criterio di assegnazione delle sedi che lede l’aspettativa dei docenti a vedersi assegnare la sede più vicina possibile alla propria residenza senza contestualmente salvaguardare un apprezzabile interesse datoriale’.

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