Maturità 2022, due ipotesi principali al vaglio del Ministero

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Maturità 2022, come si svolgerà? Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, vorrebbe prendersi più tempo per decidere le modalità di svolgimento dei prossimi esami di maturità ma non è da escludere che, prima di Natale, possano arrivare già delle novità importanti. Secondo un sondaggio condotto da Skuola.net, oltre due terzi degli studenti sarebbe propenso a mantenere la cosiddetta ‘maturità light‘. Il motivo di questa presa di posizione? Nonostante l’anno scolastico corrente si stia svolgendo in presenza, gli effetti negativi della Dad sui precedenti anni scolastici potrebbe giocare un ruolo determinante sulla preparazione all’esame. 

Maturità 2022, come si svolgeranno gli esami?

Secondo quanto riporta il quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore’, i maturandi sperano che il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, possa prendere una decisione definitiva in tempi rapidi, soprattutto nell’eventualità in cui lo svolgimento degli esami dovesse nuovamente cambiare. Quasi 2 maturandi su 3 vorrebbe avere notizie certe entro Natale mentre uno studente su 3 si accontenterebbe di conoscere la decisione finale del Ministero entro gennaio-febbraio.

Come dichiara il direttore di Skuola.net, Daniele Grassucci, gli studenti vorrebbero soprattutto chiarezza e trasparenza sulle regole per la prossima Maturità 2022. Troppo spesso, in questi ultimi due anni, si è assistito a clamorosi dietrofront e ripensamenti. 

Gli studenti suggeriscono al ministro Bianchi la maturità ‘light’

Viene suggerito al ministro Bianchi di adottare una formula simile a quella degli ultimi due anni, ovvero quella del maxi-orale con commissione interna. ‘Non si tratta – spiega Grassucci – di un atteggiamento volto a scansare le difficoltà, i ragazzi non vogliono tirarsi indietro. Ma che l’esame sia allineato con le competenze effettivamente maturate in questi tre anni: la Dad non ha funzionato o non è durata ugualmente ovunque, per cui è impossibile realizzare prove scritte nazionali adeguate al livello di ogni realtà’.

Due ipotesi possibili

Le ipotesi attualmente al vaglio del Ministero dell’Istruzione sarebbero due: la prima è quella che prevede, per l’appunto, il maxi orale con annesso un elaborato, ricalcando la formula adottata negli ultimi due anni. La seconda, invece, come riporta anche ‘Orizzonte Scuola’, sarebbe rappresentata dalla novità della prova scritta che non sarebbe più a carattere nazionale, ma predisposta dalla singola commissione di esame. Lo scopo sarebbe quello di adeguare tale prova in base alle attività didattiche effettivamente svolte nel corso dell’anno scolastico.

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