Riforma pensioni 2022: quando ripartirà il confronto tra il governo e i sindacati sul fronte previdenziale? Ecco le ultime novità a riguardo. Facciamo il punto della situazione.
Riforma pensioni 2022: a che punto è il confronto
Come precedentemente anticipato, dopo il recente annullamento dell’ultimo tavolo tra governo e sindacati sul fronte previdenziale è tornata a regnare l’incertezza.
Ad ogni modo, è ormai evidente che, per una riforma strutturale del sistema pensionistico, bisognerà attendere di fatto il 2023. Ed è proprio per questo motivo che l’anno prossimo sarà quanto mai cruciale per arrivare ad una decisione definitiva.
A tal proposito, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha fatto riferimento ad una possibile flessibilità in uscita, purché si accetti il calcolo contributivo dell’assegno.
In particolare, le ipotesi al vaglio al momento sarebbero le seguenti:
- la formula già esistente della pensione a 64 anni di età e con 20 di contributi;
- Quota 104 con 63 anni di età e 41 di contributi;
- la pensione divisa in due quote proposta dal presidente Inps Pasquale Tridico.
Secondo l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, infatti, sarebbe proprio quest’ultima l’ipotesi più favorevole per le casse dello Stato e per i lavoratori.
Ma quando ripartirà, di fatto, il confronto tra governo e sindacati?
Quando ripartirà il confronto
Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa LaPresse, sembra proprio che il Ministro del Lavoro Andrea Orlando abbia confermato la prossima ripresa del confronto sul tema pensionistico tra governo e sindacati. “Il tavolo sulle pensioni sarà prossimamente convocato, secondo gli impegni che avevamo assunto”. Ha dichiarato il Ministro. Tuttavia, per il momento, non sembrerebbe esserci ancora una data certa per la ripresa dei lavori.