Sciopero scuola 10 dicembre, commenti discordanti

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Nella giornata di ieri, 10 dicembre, si è svolto lo sciopero della scuola indetto da FLC CGIL, UIL Scuola, GILDA, SNALS, COBAS, CUB, Anief: sindacati, docenti, personale ATA e  studenti sono scesi in piazza accomunati dal malcontento verso le scelte politiche in atto del governo in ambito scolastico. Arrivano i commenti dei protagonisti e di chi se ne discosta.

Sale, ma di poco, l’adesione alla sciopero del 10 dicembre

Ieri, 10 dicembre, è stato messo in atto lo sciopero del mondo della scuola per protestare contro la politica in atto del governo Draghi: cortei di docenti, personale ATA, dirigenti, studenti hanno affollato le strade delle principali città italiane dietro il motto “Adesso basta, la scuola si ribella”. Nel mirino la Legge di Bilancio 2022 che non darebbe la meritata valorizzazione e importanza al comparto scuola: aumenti stipendiali, stabilizzazione dei precari, riduzione degli alunni per classe sono solo alcuni dei motivi che hanno generato la protesta.

Le prime proiezioni di ieri hanno registrato una partecipazione pari al 5,1%: in serata, il ministro Bianchi in un’intervista a ‘Zapping’ su Rai Radio 1, ha comunicato che l’adesione è salita al 6,2%. Se si conferma tale percentuale, vorrà dire che 90mila sono stati gli scioperanti su un totale di circa 1.400mila dipendenti della scuola.

Soddisfazione da parte delle sigle sindacali protagoniste

In un comunicato stampa unitario FLC CGIL – UIL Scuola – Snals Confsal – Gilda Unams esprimono la propria soddisfazione sulla giornata di sciopero: “Dopo due anni di COVID non era scontato riprendersi le piazze e scioperare, ma lo abbiamo fatto con senso di responsabilità per rappresentare il mondo del lavoro scolastico che ha bisogno di punti di riferimento stabili e che ha riscoperto oggi, nella manifestazione e nello sciopero, strumenti di democrazia partecipata di cui un paese moderno e civile non può fare a meno”.

In merito alla percentuale bassa di partecipazione così commentano: “Leggiamo i dati delle adesioni ma sappiamo benissimo che come sempre sono sottostimati, le scuole chiuse non comunicano i dati il giorno successivo e a noi risulta che siano tante. L’ultimo sciopero paragonabile è quello di maggio 2016 che, senza pandemia e con assemblee in presenza ha registrato il 9,12 sul 100% delle scuole, sempre secondo i dati forniti dal governo dell’epoca”. Concludono ribadendo il proprio compiacimento “Siamo soddisfatti. Ora è il momento di rilanciare la partecipazione ed incalzare la politica per nuove strade, diverse da quelle che hanno portato alla protesta ed allo sciopero”.

Il commento della CISL Scuola

Anche la Cisl Scuola, la grande assente all’agitazione sindacale di queste settimane, ha commentato lo sciopero di ieri. Sul proprio sito ufficiale il sindacato ha pubblicato le dichiarazioni rilasciate da Maddalena Gissi a ‘La Tecnica della Scuola’: la segretaria afferma che non è compito suo commentare i dati di adesione alla protesta, ma dei sindacati che lo hanno indetto. Preferisce invece concentrarsi solamente sul lavoro che la Cisl sta facendo per cercare di migliorare un disegno di legge. Asserisce infatti: “Far fruttare al massimo le occasioni di confronto è, in circostanze come queste, una scelta quasi obbligata; un’azione meno appariscente di uno sventolio di bandiere, ma è l’unica che può rivelarsi produttiva”.

Gissi conclude le sue dichiarazioni sperando che le altre sigle sindacali possano ritornare presto a sedersi al tavolo del confronto, nell’interesse dei lavoratori della scuola.

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