Coding e pensiero computazionale
Coding e pensiero computazionale

Tra le misure previste dal PNRR (il piano nazionale di ripresa e resilienza da 750 miliardi) c’è il coding, il quale dovrebbe divenire materia obbligatoria in tutti gli ordini di scuola e la formazione dei docenti, sull’argomento, diverrà altrettanto necessaria. Secondo quanto riportato da Tuttoscuola e dall’Ansa, la commissione Bilancio della Camera avrebbe approvato l’emendamento presentato e firmato anche da Valentina Aprea (Forza Italia), la quale aggiunge che però tutto dipende dall’attuazione reale del PNRR.

A scuola si parla di coding da quasi dieci anni

Se ne parla già nelle indicazioni nazionali del 2012: “ (..) Quando possibile, gli alunni potranno essere introdotti ad alcuni linguaggi di programmazione particolarmente semplici e versatili che si prestano a sviluppare il gusto per l’ideazione e la realizzazione di progetti (siti web interattivi, esercizi, giochi, programmi di utilità) e per la comprensione del rapporto che c’è tra codice sorgente e risultato visibile”. Nella legge 107/2015 e il concetto è largamente ripreso nuovamente nelle Indicazioni del 2018. Insomma il coding e il suo apprendimento è un tema dibattuto già da una decina di anni.

Nel 2022 il coding doveva già essere obbligatorio

Nel marzo del 2019 Governo e Camera  dei Deputati, sempre per una mozione dell’onorevole Valentina Aprea – a quanto pare molto combattiva sul tema – si erano impegnati a centrare un obiettivo ben chiaro: introdurre progressivamente, entro il 2022, nella scuola dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione, lo studio del pensiero computazionale e del Coding e avviare corsi di formazione obbligatori per i docenti. Ma è avvenuto molto poco: alcuni corsi di formazione sono stati realizzati, solo su base volontaria, e sono state insufficienti le ore di insegnamento curriculare destinate agli alunni.

L’emendamento approvato comporterebbe tre passaggi

  1. Entro il 2022/2023, e per un triennio, il Piano nazionale di formazione dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado “individua, tra le priorità nazionali, l’approccio agli apprendimenti della programmazione informatica (coding) e della didattica digitale”.
  2. Entro la chiusura dell’anno scolastico 2024/2025, con decreto del Ministro dell’istruzione “sono integrati, ove non già previsti, gli obiettivi specifici di apprendimento e i traguardi di competenza delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e delle indicazioni nazionali e delle linee guida vigenti per le istituzioni scolastiche del secondo ciclo di istruzione”.
  3. A cominciare dall’anno scolastico 2025/2026, “nelle scuole di ogni ordine e grado si persegue lo sviluppo delle competenze digitali, anche favorendo gli apprendimenti della programmazione informatica (coding), nell’ambito degli insegnamenti esistenti”, sia pure “con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e comunque senza o maggiori oneri per la finanza pubblica”.