È stata raggiunta la pre-intesa per il rinnovo del contratto dei lavoratori delle funzioni centrali delle PA per il triennio 2019-21. Riguarda ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. Hanno firmato l’accordo Aran e tutti i sindacati del pubblico impiego, tranne Usb. Il comparto della PA centrale fa da apripista per il rinnovo degli altri comparti, come sanità , enti locali e scuola.
Rinnovo contratto PA: aumento di 117 euro lordi
L’aumento medio salariale previsto dall’accordo per il rinnovo del contratto dei ministeri é di 117 euro lordi, corrispondenti a 90 euro netti a partire dal mese di gennaio. La percentuale di aumento oscilla fra il 3,78% e il 4,15%. Arriveranno anche gli arretrati nei primi mesi dell’anno, per cui sono stati stanziati meno di 10 miliardi. Per la scuola l’aumento previsto al momento è inferiore a 117 euro lordi.
Brunetta: ‘ridiamo centralità e dignità al capitale umano’
Il ministro Brunetta, scrive Il Sole 24 Ore, ha commentato l’accordo con queste parole: “È fatta. La firma di oggi all’Aran della preintesa sul rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto funzioni centrali 2019-2021 mi rende felice e orgoglioso. Rispettiamo l’impegno che avevo preso il 10 marzo siglando con i sindacati il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale.
Con il contratto, linfa del cambiamento ridiamo centralità e dignità al capitale umano che muove la macchina amministrativa del Paese e che è stato protagonista indiscusso della tenuta italiana davanti alla tragedia della pandemia. La firma odierna, apripista per gli altri comparti, a partire da sanità ed enti locali, è la conclusione di un percorso di negoziati basati sulla fiducia reciproca, sulla responsabilità e sulla partecipazione“.