Concorso scuola infanzia e primaria, come da programma si sono concluse le prove scritte del concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e primaria, per i posti comuni e di sostegno. Il Ministero dell’Istruzione ha provveduto a comunicare i dati ufficiali riguardanti il numero dei candidati che hanno partecipato alla selezione e la percentuale di coloro che sono stati ammessi alla prova orale.
Il Ministero dell’Istruzione pubblica i dati ufficiali relativi al concorso infanzia e primaria
Il Ministero dell’Istruzione rende noto che alle prove scritte ‘hanno partecipato 52.351 candidate e candidati (pari al 48,9% delle presenze previste), con un’età media di 40 anni. All’orale è stato ammesso il 60,8% dei partecipanti allo scritto: si tratta di 31.849 persone, fra candidate e candidati, con un’età media di 37 anni’.
Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha dichiarato a tal proposito: “Avevamo promesso che i concorsi sarebbero ripartiti e che sarebbero ripartiti in modo efficiente e rapido. Abbiamo mantenuto l’impegno già a partire dal concorso STEM di questa estate e ringrazio tutto il personale amministrativo e tutti coloro che hanno partecipato per aver consentito di raggiungere ora questo ulteriore importante risultato.
La bassa età media delle candidate e dei candidati che passano all’orale – ha aggiunto il ministro – ci aiuta a fare sì che in futuro vi siano docenti più giovani nella nuova scuola che stiamo costruendo. Su questo dovremo lavorare ulteriormente, con i prossimi concorsi, che andranno svolti regolarmente e non a singhiozzo. Abbiamo bisogno di una scuola in cui si possa fare la giusta programmazione delle assunzioni e in cui i docenti siano presenti in cattedra fin dall’inizio dell’anno scolastico.
Ricordo – conclude il ministro – che la scorsa estate già abbiamo assunto oltre 56mila docenti, assegnando molte più cattedre che in passato per dare continuità e stabilità alla scuola. Questa è la strada su cui proseguire: fare i concorsi su base annuale per consentire la copertura dei posti che risultano vacanti dando stabilità al personale, ma anche e soprattutto continuità didattica ai nostri studenti”.