Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) boccia lo schema di decreto ministeriale sulle modalità di svolgimento del servizio dei docenti di sostegno a domicilio. Il parere risale allo scorso 21 dicembre. Il decreto del Ministero dell’Istruzione prevede la possibilità che i docenti di sostegno si rechino presso l’abitazione degli studenti con PEI, se questi sono impossibilitati ad andare a scuola.
Docenti di sostegno e istruzione domiciliare: parere CSPI
Secondo il CSPI, non deve ricadere solo sul docente di sostegno il progetto di istruzione domiciliare.
“L’inclusione è compito di tutti i docenti della classe e della comunità scolastica. Il docente di sostegno è un insegnante della classe e non del solo allievo con disabilità” si legge.
“Per essere efficace il progetto di istruzione domiciliare deve essere gestito, in considerazione delle condizioni di salute dello studente, con rigore nella pianificazione, ma con flessibilità nella gestione”. Si suggerisce di prevedere, oltre agli interventi individuali e a domicilio, l’utilizzo di didattica a distanza e di collegamenti con la classe.
Modifiche ‘inappropriate’ agli obblighi del docente
Il CSPI si esprime negativamente anche sulle modifiche apportate agli obblighi dei docenti di sostegno. Leggiamo ancora: “Non sono esplicitate indicazioni concrete sulle modalità di svolgimento del servizio, mentre si modificano con modalità inappropriate il profilo e gli obblighi del solo docente di sostegno“. Si interviene sulla prestazione ordinaria di lavoro che rientra nelle materie di competenza contrattuale e aprendo la strada a possibili contenziosi.
Infine, viene sottolineato che la problematica complessa non può essere affrontata limitandosi a ricorrere alla presenza a domicilio del docente di sostegno.
“Situazioni così delicate possono essere affrontate solo con un ampio intervento di tutti i soggetti istituzionali coinvolti e di tutte le figure che possono dare diversi sostegni e supporti per realizzare l’obiettivo principale dell’inclusione scolastica, in modo uniforme a livello nazionale, per tutti i gradi di scuola e a partire dalla scuola dell’infanzia“.