Covid, i vaccini e il protocollo ‘scoprono’ la scuola

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Covid e scuola, il progetto che punta sui vaccini mostra le sue criticità. Occorre pensare a soluzioni a più livelli. Non tutto è possibile realizzare quest’anno. Il governo, però mantiene le sue certezze.

Covid e scuola, i vaccini sono insufficienti

Covid e scuola, stiamo capendo che i vaccini proteggono, ma non immunizzano. Abbiamo compreso che lo scudo vaccinale decresce dopo alcuni mesi. Se effettuato il ciclo completo, siamo abbastanza protetti dal decesso e dal ricovero in terapia intensiva.
Lo scenario è molto dinamico. Della stessa natura sono anche le dichiarazioni e gli studi, rivelando il carattere post-moderno della scienza. La vulgata dice navighiamo a vista, la scienza, invece, parla di probabilità e di ipotesi, lasciando il campo rassicurante delle certezze galileiane.

Un protocollo inadeguato

Il nuovo scenario, che si è aperto e percepito anche dall’opinione pubblica, impone una rivisitazione del protocollo sicurezza proposto a fine estate dal ministro Bianchi. La sua criticità risiede soprattutto nella sua scarsa dinamicità o adattabilità. E questo non dipende solo dal protocollo, ma anche dalla complessità del sistema scolastico che non consente aggiustamenti in itinere.

Due esempi. Difficile, se non impossibile, sdoppiare ora le classi numerose (soluzione Azzolina) e assumere personale aggiuntivo ed emergenziale (contingente Covid). Nella legge di Bilancio 2022 è previsto uno stanziamento complessivo di 400 milioni di euro (docenti e Ata), che sommati ai 350 milioni di fine estate fanno 750 milioni. Siamo molto distanti dai 1,8 milioni di euro dello scorso anno.
Stesso discorso sui sistemi di controllo. È un’operazione complessa che richiede pianificazione e implementazione. Quindi i tempi non possono essere brevi. Sicuramente non sono sufficienti 350 milioni di euro per installare questi dispositivi.

È possibile però intervenire su alcuni aspetti

La situazione, però, non è totalmente compromessa. Si può intervenire subito dotando tutto il personale scolastico, gli studenti e allievi di mascherine veramente efficaci. Mi riferisco alle FFP2 che, come ha dichiarato recentemente A. Crisanti, hanno una protezione del 98% sul soggetto che le indossa. Da docente che lavora nella scuola primaria sono consapevole dell’aumento del disagio da parte degli alunni, ma purtroppo le prossime settimane impongono queste maggiori attenzioni. Soluzione coerente con la certezza che il virus si diffonde per via aerea e scarsamente attraverso il deposito su oggetti. Purtroppo questa opzione non è menzionata nel decreto del 24 dicembre.

Di un certo interesse e di facile praticabilità è la soluzione di imporre il Green pass anche agli alunni. L’ipotesi hard proposta da alcuni sindaci di grandi città (Milano, Napoli, Torino…), però è stata immediatamente criticata da Mario Rusconi (Anp) perché andrebbe a ledere il diritto all’istruzione. Resta, però il fatto che la vaccinazione per la fascia 5-11 anni procede lentamente. Si legge sul “Fatto Quotidiano” (19 dicembre): “I dati sulle somministrazioni ai bambini tra i 5 e gli 11 anni sono deludenti, la campagna vaccinale procede molto lentamente, come emerge dal report settimanale, aggiornato all’altro ieri, della stessa struttura commissariale. Fino ad ora solo 15.066 bimbi sono stati vaccinati, su una platea potenziale di 3,6 milioni di vaccinabili. Vale a dire lo 0,42. Mentre le prenotazioni languono“.

Alla ripresa stesso copione

Concludendo, il 7 o il 10 gennaio si rientrerà con lo stesso protocollo di settembre. Unica novità sono i tamponi per gli studenti e gli allievi. Evidentemente il governo considera più importanti i casi in terapia intensiva e i decessi. Purtroppo, questi valori, anche se lentamente, al momento stanno crescendo. La dinamicità della pandemia e i tanti punti interrogativi su un virus che sta sorprendendo il genere umano da quasi due anni, non ci fanno stare tranquilli. Se la decisione sarà confermata qualche giorno prima, sicuramente la scuola sarà maggiormente esposta ai contagi. L’augurio è che resti fuori dalle situazioni più gravi, altrimenti sarebbero guai grossi.

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