Ritorno a scuola in presenza dopo le festività natalizie, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha incontrato oggi, 4 gennaio, le rappresentanze sindacali: tra i temi trattati, oltre ai contenuti della Legge di Bilancio approvata a fine anno, anche la riapertura delle scuole e la preoccupante impennata di contagi Covid che si sta riscontrando in questi giorni.
Ritorno a scuola dopo le festività natalizie, Bianchi si affida alla decisione del Consiglio dei Ministri
Domani, 5 gennaio, è in programma un Consiglio dei Ministri, durante il quale il governo sarà chiamato a decidere in merito al rientro in presenza e soprattutto in merito a quanto proposto dalle Regioni per quanto riguarda le modifiche inerenti il protocollo delle quarantene.
Le reazioni dei sindacati
Non sono mancate le critiche da parte dei sindacati. Flc-Cgil, in una nota informativa, esprime la propria delusione in quanto, di fronte all’importantissima questione riguardante la recrudescenza del virus connessa alla riapertura delle scuole, il ministro Bianchi ‘si è sottratto al dibattito su questi temi: sollecitato sui contenuti della riunione svoltasi col Presidente del Consiglio su rientro in classe e regole per i contagi, ha risposto, con nostro grande stupore, che non è tenuto a riportarne i contenuti’.
Flc-Cgil parla di scelta molto grave e inaccettabile visto che ‘governo e ministero fin ad oggi non hanno messo in campo nessuna adeguata strategia per contrastare l’espandersi prevedibile del contagio nelle scuole. Anzi, con l’eliminazione dell’obbligo del distanziamento di almeno un metro e il reiterato rifiuto di stanziare le risorse necessarie per realizzare lo sdoppiamento delle classi, hanno smentito la retorica sulla centralità della scuola per lo sviluppo del Paese e hanno dimostrato di considerare i risparmi sulla scuola più importanti della salute e sicurezza di chi vi opera quotidianamente’.
Il segretario della Uil Scuola, Pino Turi, ribadisce il fatto che nulla sia stato detto ‘in merito alle misure che saranno prese domani in Consiglio dei Ministri per il rientro a scuola il 10 gennaio. Un silenzio giudicato uno sgarbo istituzionale. Su questo tema – ha proseguito Turi – il ruolo del sindacato è di tutela della salute dei lavoratori e della comunità scolastica.
Nessun dato ufficiale è stato diffuso sui contagi a scuola e sul tracciamento. L’accordo firmato (su distanziamento, aerazione, tracciamento, presidi sanitari) è rimasto sostanzialmente inattuato’. Turi ha ribadito come si debba tornare a pensare alle persone. ‘Noi le domande le abbiamo poste, insieme con proposte concrete – ha concluso Turi – ciò che mancano sono le risposte’.
Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, ritiene che sia inutile parlare della riapertura delle scuole ‘dal momento che sono già ampiamente note le indiscrezioni sulla decisione del governo. In queste condizioni tirare dritto senza alcun ripensamento sia come mettere la polvere sotto il tappeto, perché in assenza di interventi sostanziali, le chiusure sono comunque dietro l’angolo’.