Ritorno in classe, l’appello dei presidi a Draghi: DAD per 2-3 settimane

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Con la riunione del Consiglio dei Ministri il governo ha introdotto nuove strette per arginare l’escalation della variante Omicron: per la scuola si conferma la posizione già presa prima di Natale, si riparte in presenza. Dai presidi arriva, però, un appello al premier Draghi per posticipare di qualche settimana il ritorno in classe e per l’attivazione della DAD.

Lettera appello dei presidi per posticipare il ritorno in classe

L’ascesa della curva dei contagi non si arresta e, in base alle previsioni fatte nelle prossime settimane, il numero delle persone positive al Covid crescere ancora di più: nonostante ciò, il governo ha confermato le sue posizioni e ha deliberato all’unanimità per il ritorno in classe in presenza. La ripartenza prevista per la maggior parte delle scuole il 10 gennaio comporterà però tantissime difficoltà oltre alla possibilità di un acuirsi dei contagi: con una lettera appello indirizzata al premier Draghi i presidi chiedono di attivare la didattica a distanza per qualche settimana al fine di organizzare al meglio la riapertura delle scuole.

Si tratta nello specifico di più di 1550 dirigenti scolastici che lanciano un appello promosso dall’Associazione nazionale presidi al capo del governo: richiedono una sospensione delle lezioni in presenza per prevenire una situazione certamente ingestibile. L’interruzione dovrebbe ricoprire due, al massimo, tre settimane, durante le quali si attiverebbe la DAD: questa “è sicuramente preferibile a una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa” recita la lettera.

Giannelli ribadisce la necessità della vaccinazione, delle FFp2 per tutti e dei testing

Per il presidente nazionale dell’Anp Antonello Giannelli si dovrebbe far slittare di due – tre settimane il ritorno in classe per mettersi in linea con le vaccinazioni degli studenti. Allo stesso tempo si dovrebbero garantire le mascherine Ffp2 per tutti, richiesta già effettuata dall’ANP una settimana fa, ed attuare una corposa campagna di testing fino all’1 febbraio.

A Sky Tg24, infatti, dichiara: “Occorre garantire le mascherine Ffp2 a tutti. Importante, fino al primo febbraio, una massiccia campagna di testing per verificare se il sistema riesce a praticare i tamponi: ho il sospetto che la tempistica dei test e del tracciamento non sia migliorata rispetto al passato e c’è il rischio che la scuola abbia notizia dei risultati dei tamponi effettuati solo diversi giorni dopo”. Infine aggiunge: “Credo che il governo si sia preso una sua responsabilità politica, e ne ha titolo, staremo a vedere come andranno le cose. Resto dell’idea che si sarebbe potuto ottenere un risultato migliore nella lotta ai contagi seguendo la strada alternativa che indicavo”.

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