Precariato, il Comitato dei Ministri europeo raccomanda all’Italia di risolvere il problema

Date:

Quello del precariato è uno dei problemi di vecchia data che caratterizza da sempre la scuola italiana e che rappresenta oggetto perenne di discussioni tra governo e sindacati. Anche il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa si è espresso in merito, stabilendo che l’Italia deve assorbire i lavoratori precari con contratti a tempo determinato ripetuti fino al termine delle attività didattiche. Nel frattempo, si aspettano le decisioni dall’alto in merito a concorso abilitante e doppio canale di reclutamento.

Il precariato, vecchio ‘male’ della scuola italiana

Il precariato costituisce da sempre una caratteristica delle scuola italiana: tantissimi i docenti ed il personale ATA che hanno affollato e continuano ad affollare le graduatorie delle varie fasce previste. Eppure ogni anno, il sistema scolastico italiano fa leva proprio sui lavoratori precari per mandare avanti la macchina della scuola e garantirne il corretto funzionamento: nonostante le ultime assunzioni in ruolo, sono tantissimi i contratti a tempo determinato che anche quest’anno si sono stipulati.

L’assunzione straordinaria prevista dal Decreto Sostegni bis, infatti, non ha risolto il problema con le 12 mila immissioni in ruolo effettuate: in base ai numeri riportati dall’ANIEF, attualmente sono più di un milione e mezzo i precari nelle graduatorie di I e II fascia delle GPS, di cui circa 400 mila hanno i requisiti per l’assunzione in ruolo. Più di 150 mila sono al momento i supplenti che permettono il funzionamento dell’anno scolastico corrente.

Il Comitato dei Ministri del consiglio d’Europa raccomanda all’Italia di assorbire i precari

Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa raccomanda all’Italia di assorbire il precariato esistente, trovando strategie per assumere in ruolo i precari con contratti a termine ripetuti negli anni. Nella decisione presa a giugno 2021 e pubblicata nel sito ufficiale, il Comitato infatti sollecita l’Italia a “ridurre il numero dei successivi contratti a tempo determinato nel settore dell’istruzione pubblica; valutare misure per lanciare concorsi di assunzione aperti a lavoratori non iscritti nelle liste Gae, ma hanno accumulato significative esperienze lavorative e competenze che ne derivano dal loro impiego con successivi contratti a tempo determinato”.

Marcello Pacifico,  presidente ANIEF che da sempre ha supportato questa causa, è soddisfatto della posizione presa dall’alto organo di governo europeo: a sua volta sollecita il governo a ripristinare il doppio canale di reclutamento, per stabilizzare sia i precari più giovani, attraverso i concorsi, sia quelli storici inscritti nelle GPS.

Occorre attendere le prossime mosse del governo in merito, che considera il tema del reclutamento tra i prioritari del 2022.

Share post:

Newsletter

Ultime Notizie

Potrebbe interessarti
Potrebbe interessarti

Aggiornamento GPS 2022: cosa può fare chi è già inserito?

I docenti sono in attesa del via ufficiale all'aggiornamento...

Sostegno, assunzioni straordinarie: il Tar Lazio reintegra gli immessi con riserva

Con l'ordinanza n 2807 del 2 maggio 2022, il...

Bocciatura, arriva proposta per stopparla: quali ripercussioni?

La riforma della scuola del Ministro Bianchi, convertita nel...

Concorso ordinario, autodichiarazione dal 1° maggio: il nuovo modello

Il nuovo modello di autodichiarazione da presentare per accedere...