Cristina Costarelli, presidente ANP Lazio e preside del liceo Newton di Roma
Cristina Costarelli, presidente ANP Lazio e preside del liceo Newton di Roma

Il rientro a scuola dopo le festività natalizie sta evidenziando, come ampiamente previsto, gravi problematiche alle scuole sul piano organizzativo. Per esempio, i presidi del Lazio parlano di enorme difficoltà nel trovare supplenti. La presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio e preside del liceo ‘Newton’ di Roma, Cristina Costarelli, ha sottolineato come le classi stiano andando in DAD: se prima le positività erano legate alle festività natalizie, ora queste positività sono legate al fatto che i ragazzi hanno iniziato a frequentare.

Abbiamo parlato di questa particolare situazione proprio con la presidente di ANP Lazio, Cristina Costarelli che ringraziamo per la Sua cortese disponibilità.

Rientro a scuola, intervista a Cristina Costarelli (presidente ANP Lazio)

Gentilissima Presidente Costarelli, ad una settimana o poco più dal rientro in classe, qual è il suo giudizio sulle decisioni adottate dal governo?

‘Ad una settimana e anche più dal rientro – risponde Cristina Costarelli – confermo quella che è la posizione di ANP (Associazione Nazionale Presidi). Sarebbe stato opportuno lasciare le classi con la didattica a distanza per qualche settimana, pur convintissimi che la didattica dovrebbe essere in presenza.

Ma nelle condizioni attuali, abbiamo una situazione ingestibile dal punto di vista organizzativo e inefficace da quello didattico. Inefficace perché c’è una continua dispersione delle classi. Alcune sono in ‘DAD completa’, molte altre sono in regime misto. Situazioni in cui c’è un continuo movimento di disposizioni, non riusciamo a sostenere la cosa’. 

‘Immane lavoro organizzativo ma anche la ricaduta sulla didattica è terribile’

‘Le disposizioni sanitarie sono complicatissime – aggiunge Cristina Costarelli – Medie e superiori con tre casi vanno in DAD ma con un caso a scuola con la mascherina Ffp2, con due casi, a scuola chi è vaccinato, a casa chi non è vaccinato.

Ma si passa da un caso, due o tre anche nell’arco di poche ore. Tutto questo lavoro organizzativo impegna, praticamente, 24 ore, dalla mattina alla notte. Ma oltre all’impegno organizzativo, dobbiamo dire che anche la ricaduta sulla didattica è terribile’.