Pino Turi - Uil Scuola
Pino Turi

L’aggiornamento delle GPS e delle graduatorie di Istituto è un argomento scottante fra i docenti precari. Per questo, abbiamo deciso di fare una domanda in proposito a Pino Turi, segretario generale della UIL scuola. Da subito, la UIL si è espressa contro l’ipotesi di rinviare l’aggiornamento delle graduatorie al prossimo anno. Ci sono ancora speranze che il Ministero cambi idea?

Aggiornamento GPS e GI 2023: che speranze ci sono?

In merito all’aggiornamento delle GPS e delle graduatorie d’Istituto nel 2023 e al fatto che i docenti non la stanno prendendo bene, abbiamo chiesto a Pino Turi:

Pensate che esiste la possibilità che il Ministero cambi idea in proposito, magari recependo alcuni dei vostri suggerimenti su come evitare il rinvio?

“Le graduatorie provinciali per le supplenze, che furono costituite in fretta furia tanto che ancora si correggono errori e rifacimenti. Ora vanno assolutamente aggiornate per avere una graduatoria che consenta, anche alle scuole, di poterle utilizzare senza dover ricorre alle Mad che non offrono certezze, situazioni di trasparenza e di garanzia nella costituzione dei contratti a tempo determinato.

Il MI ha evidenziato le difficoltà dovute alla mancanza di un regolamento aggiornato che ne supportasse la legittimità. Ma le incertezze e i tempi della burocrazia, che per effetto di scelte sbagliate della politica si è trasformato in un concorsificio – che costringe a trascurare le altre procedure propedeutiche al corretto svolgimento dell’anno scolastico – non possono rappresentare un danno per le scuole e per il personale. Si è aperto un confronto e, in tale sede, faremo le proposte tecniche per aggiornare le graduatorie utilizzando la norma esistente”.

Ricordiamo che alcuni docenti hanno lanciato una petizione in proposito.

Scuola in presenza: le norme sono efficaci?

L’altra domanda posta al segretario della UIL riguarda la normativa sulla scuola in presenza e la sua efficacia.

Che giudizio dà delle disposizioni adottate dal Governo, per garantire le lezioni in presenza, alla luce dei dati sui contagi nelle scuole: si sono dimostrate efficaci?

“Il giudizio è in funzione dei risultati, che sono evidenti per tutti: non sono particolarmente positivi, a dispetto di quelli divulgati dal ministro Bianchi.

Le scuole sono in difficoltà evidenti ed il personale della scuola è sull’orlo di un crollo umano e psicologico. Alle difficoltà oggettive della pandemia si aggiungono le procedure burocratiche praticamente inapplicabili.

La mancanza di interventi di prevenzione (richiesti fin dall’inizio della pandemia) come i presìdi sanitari, degli strumenti di sanificazione d’aria nelle aule, di distanziamento e di tracciamento, viene scaricata sulla buona volontà del personale che – è bene ricordare – ha tenuto le scuole sempre aperte. Aperte ma semivuote (visto il numero dei malati, dei soggetti in auto-sorveglianza e di quanti sono in quarantena).

La questione più odiosa ed inaccettabile per la scuola, sede di integrazione, è la discriminazione che la norma attua tra vaccinati, che possono usufruire della didattica in presenza, e i non vaccinati confinati nell’odiosa e non gradita DAD”.