Scuola e Covid, il governo continua a puntare sui vaccini. Soluzione utile, ma non sufficiente. Cosa deve decidere nell’immediato e cosa in prospettiva. L’utilità di un pacchetto integrato.
Scuola e Covid, il governo guarda ai vaccini
Scuola e Covid, il piano del governo è caratterizzato dalla vaccinazione. Indiscutibile la decisione. Relativamente alla scuola, il dato sulla vaccinazione 12-19 anni è disponibile sul sito del Ministero della Salute. Purtroppo presenta uno scenario in chiaroscuro. Molto positiva la percentuale dei ragazzi vaccinati con la prima dose (80,76). Il dato, però occorre associarlo con l’arco temporale passato dalla somministrazione. E arriviamo, quindi alla criticità: solo il 20,96% nella fascia 12-19 si è sottoposto al richiamo.
Peggiore la situazione per i bambini 5-11 anni. Occorre considerare, però che la vaccinazione è partita a meta dicembre. Comunque solo il 30,54 ha effettuato la prima dose. Il valore scende al 11,15%. con il richiamo.
Occorre allargare l’attenzione alle mascherine
Il dato globale che riguarda la fascia 5-19 non è rassicurante, considerando che il vaccino non garantisce l’immumità, ma solo una buona protezione che purtroppo decresce nel tempo. La strategia più efficace si attua a più livelli, integrando l’azione vaccinale, risultante finora molto selettiva.
Un provvedimento che può essere messo subito in atto è la dotazione delle mascherine FFP2 a tutto il personale scolastico, agli allievi e studenti (proposta ANP). Purtroppo il governo si dimostra titubante. Si è limitato a fornirle “al personale preposto alle attività scolastiche e didattiche nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, dove sono presenti bambini e alunni esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie” (art. 16 Decreto di Natale).
Non si comprende questo timore. Il dott. Crisanti ha dichiarato che, se correttamente utilizzate, proteggono al 98%. Nello specifico lo scudo delle FFP2 risultano efficaci contro le goccioline più leggere, che emettiamo soprattutto, parlando a bassa o alta voce. L’effetto è confermato anche nelle aule sovraffollate.
I sistemi di areazione per chiudere il cerchio
Altro provvedimento integrativo, ma che richiede una prospettiva temporale più lunga è rappresentato dai dispositivi di areazione. Attualmente l’intera operazione è ancora ferma ai box, salvo iniziative autonome di alcuni Dirigenti scolastici.
Essa, comunque non è semplice e non può essere conclusa in poche settimane e sicuramente non quando sono presenti in aula alunni e studenti. Pertanto l’installazione dei dispositivi d’areazione deve necessariamente essere rinviata alla prossima estate. Se l’operazione si riducesse a questo momento risulterebbe generalmente di facile attuazione.
Occorre, invece prepararla e “servirebbero da ministeri competenti a livello nazionale linee guida e standard tecnici sugli impianti. Finora mai arrivati, però. Installazione di sistemi di purificazione o ventilazione non adatti alle classi si stanno registrando dappertutto non solo in Italia. Traducendosi anche in uno spreco di denaro” (ItaliaOggi, 25.01.22).
Contestualmente occorre confermare la gestione delle Province e dei Comuni (Legge 23/96), che, però non può concludersi con l’installazione. Il supporto degli Enti Locali deve prevedere anche la manutenzione e l’assistenza.
La complessità dell’operazione costituita da protocolli, risorse finanziarie (350 milioni di euro), azioni concrete spiega la scelta più semplice e anche economica delle “finestre aperte”.
Una conclusione
Solo un pacchetto integrato di provvedimenti può contribuire a mettere all’angolo il virus, invertendo il rapporto tra quest’ultimo e noi umani. In altre parole, si interromperebbe la rincorsa al Covid, anticipando le sue possibili mosse. Le suddette soluzioni garantirebbero nel breve periodo una scuola sicura e protetta, diversamente da quella attualmente percepita.
Certo se le classi pollaio venissero abolite! Ma per vedere la fine di questa iattura pedagogica occorreranno diversi anni. E quindi puntiamo sul breve periodo.