Contratto scuola, il Ministero dell’Istruzione ha illustrato ai sindacati l’Atto di indirizzo riguardante il rinnovo del CCNI scuola. Sappiamo bene come, alla luce di quanto avvenuto con il nuovo contratto sulla mobilità del personale scolastico 2022/25, si è accentuata la frattura tra i sindacati (eccetto Cisl Scuola) e il Ministero dell’Istruzione. Lo scottante argomento del rinnovo contrattuale rischia di acuire ancora di più questo divario, tanto più che viene considerata come la partita più importante, dove ‘è in gioco’ il futuro prossimo della scuola.
Rinnovo contratto, Pino Turi (Uil): ‘Serve una fase 2 per la scuola’
Il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, commentando l’incontro con il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in merito alla presentazione dell’atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale, sottolinea come occorra creare le condizioni per sottoscrivere un contratto, tenendo conto del momento molto delicato, visto il clima di esasperazione che si sta avvertendo nelle scuole.
‘Non siamo per gerarchizzare la scuola, né per firmare un contratto tecnocratico – ha dichiarato il segretario della Uil Scuola – C’è bisogno di guardare alla scuola in modo ampio, il nuovo contratto deve definire diritti e obblighi in un testo che sia rispondente all’oggi, chiaro e applicabile’.
‘Sono le persone a fare la scuola’
Pino Turi ha parlato di ‘partita aperta’ dove servono ‘regole chiare. Serve un testo unico per la scuola e un contratto che parli con chiarezza del lavoro che si fa a scuola’.
Turi sottolinea come sia un bene parlare di investimenti in infrastrutture ma il primo investimento da fare è guardare al lavoro delle persone. Gli investimenti previsti dal PNRR rischiano di rimanere delle ‘cattedrali nel deserto se non ci saranno, le persone, se non saranno definiti gli organici, se non ci saranno investimenti nella spesa corrente. Sono le persone a fare la scuola – ha ribadiro Turi – la professionalità delle persone’.
Formazione docenti
Sul tema della formazione, Pino Turi ribadisce come questo rappresenti un diritto, non un dovere. ‘Siamo fortemente contrari ad un ente superiore chiamato ad impartire nozioni. Per fare formazione – aggiunge il segretario Uil Scuola – serve tempo, tempo in più, da remunerare, altrimenti è sfruttamento.
Il personale della scuola è già sottopagato. Non possiamo pensare che si voglia mettere nel nuovo contratto, anche il vecchio già scaduto, caricandolo di obblighi. Sono i docenti che devono decidere gli strumenti da utilizzare nel loro lavoro. Tutelare la libertà di insegnamento è una priorità ’.
La richiesta di Uil Scuola è quella di un provvedimento speciale, contestuale all’avvio della fase 2 della scuola. ‘Servono risorse aggiuntive – conclude Pino Turi – destinate al sistema di istruzione statale, per il rinnovo del contratto e per superare il problema degli organici e del precariato‘.