Nel corso del suo intervento a Rainews 24, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha detto la sua sul ritorno alla normalità nella scuola italiana. Ovviamente la pandemia non è ancora terminata, ma piano piano la situazione negli istituti scolastici si sta normalizzando, con un ritorno sempre più massiccio alla canonica didattica in presenza. Una priorità non solo per viale Trastevere, ma per l’intero esecutivo. Soddisfatto, il ministro Bianchi ha dichiarato: “Il pilastro della nostra azione è la sicurezza e la sicurezza viene data dalla vaccinazione”.
Bianchi: ‘Il ritorno alla normalità si basa sulla responsabilità’
Patrizio Bianchi ha proseguito: “Questo è un forte invito: il ritorno alla normalità si basa sulla responsabilità, la responsabilità, in questo momento è quella di garantire ai nostri ragazzi quella tutela che solo il vaccino può dare”. Il ministro ha chiarito ha chiarito in seguito: “Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia noi avevamo una regola: un caso e si chiudeva. Adesso si chiude al quinto caso nei 5 giorni. Sempre 5 giorni e 5 casi alla scuola primaria”.
Il segnale dato dalla scuola
Patrizio Bianchi, parlando della vaccinazione, ha spiegato: “Dovevamo dare un segnale. I bambini vaccinati possono rimanere in classe mentre gli altri vanno in Dad. È una norma che dà la linea di marcia”. Si sarebbe potuto parlare di discriminazione solo nel caso in cui “avessimo messo questa “discriminante non discriminatoria” con un solo caso positivo per classe“. Ora però nella primaria, fino a 5 casi, i non vaccinati non andranno in Dad e inoltre: “Nelle scuole superiori questo scatta con due casi ma lì i ragazzi sono più grandi e in moltissimi casi già vaccinati”.