Uno dei compiti più complessi che i docenti devono svolgere nella propria attività di insegnamento riguarda la valutazione degli studenti: sono tanti, infatti, gli aspetti che entrano in gioco e che la scuola deve considerare, non solo il puro rendimento, ma ad esempio anche l’impegno, i progressi, la partecipazione, l’interesse. Rispetto al passato, la tendenza della scuola italiana, negli ultimi anni, è quella di bocciare di meno, ma anche quando il consiglio di classe decide di non promuovere un alunno interviene il TAR a promuoverlo.
Il difficile compito della valutazione degli studenti
Senza alcun dubbio, quello della valutazione degli studenti è un compito molto complicato poiché si basa su molti fattori che entrano in gioco e che si devono considerare nella loro interazione, non singolarmente. Per un consiglio di classe la bocciatura di un alunno è diventato un qualcosa di molto complesso, così come è giusto che sia, poiché bloccare il percorso di vita di un bambino, ragazzino o adolescente potrebbe avere tante ripercussioni. Nello stesso tempo, però, in alcuni casi la non promozione potrebbe portare ad un maggiore maturazione dell’alunno.
Di certo è che i docenti non bocciano mai senza prima aver valutato tutti i fattori in gioco e senza aver raccolto una quantità di dati tale da supportare la bocciatura. Succede, però, che a volte i genitori non accettano la decisione presa dalla scuola in fase di scrutinio e ricorrono alle vie legali: in più occasioni i tribunali hanno dato ragione alle famiglie, stabilendo la promozione dell’alunno e di fatto, però, screditando il lavoro svolto dai docenti, che ricordiamo, sono quelli che vivono quotidianamente la scuola.
Casi recenti di studenti promossi dai tribunali
Nelle ultime settimane due sono i casi di ammissione alla classe successiva stabilita da un giudice: uno di questi è il caso di uno studente liceale di Andria, che la scuola aveva bloccato al terzo anno. La famiglia ha presentato ricorso alla sezione III del Tar Puglia, che già da inizio anno scolastico aveva sospeso il provvedimento di bocciatura. Qualche giorno fa è arrivato il giudizio che respinge definitivamente la non promozione per questi motivi: “Con carenza di motivazioni ed in assenza di una ragionevole e adeguata valutazione di tutti gli elementi caratterizzanti l’anno scolastico 2020/2021 – si legge in sentenza, come riporta la Gazzette del Sud -, durante il quale l’allievo ha seguito le lezioni con la modalità della didattica digitale integrata”.
Un altro caso di studenti prima bocciati, poi promossi è quello di un alunno bocciato in prima media, ma ammesso alla seconda classe dal tribunale. In base a quanto riporta l’Ansa, infatti il Tar della Valle d’Aosta ha annullato la bocciatura con cui il consiglio di classe di un’istituzione scolastica non aveva ammesso lo studente alla classe successiva. La sentenza ha stabilito che la scuola avrebbe dovuto dare la possibilità di un recupero in un più ampio periodo scolastico: “Lo stesso assetto dei risultati conseguiti ed indicati nel verbale del Consiglio di classe” con “una griglia di voti (mai inferiori a ‘cinque’)” e che arrivano fino a ‘sette’, “suggeriva all’intimata Istituzione una verifica più ampia, sul versante temporale, che facesse riferimento unitario e complessivo a periodi più estesi rispetto al singolo anno scolastico. Ciò non è, però, avvenuto”.
A volte il TAR conferma la bocciatura
Si verificano casi, tuttavia, in cui il giudici ritengono corrette le procedure di bocciatura degli studenti: è questo il caso di un alunno bocciato al primo anno di un Liceo Scientifico campano, la cui famiglia ha presentato ricorso alla sezione IV del Tar della Campania. I genitori hanno denunciato la scuola per alcune lacune, soprattutto in merito alla non avvenuta comunicazione del rendimento scolastico del proprio figlio. La sentenza n. 636 del 31 gennaio 2022, invece, convalida la non promozione, rilevando che il registro elettronico adottato dalla scuola è lo strumento ufficiale e legale tramite cui si svolgono i rapporti scuola famiglia.