Le frazioni orarie non svolte in didattica a distanza (DD o DID) vanno recuperate dai docenti? A rispondere al quesito è la segreteria nazionale UIL. Considerati i numerosi casi di quarantena delle ultime settimane, la circostanza si presenta frequentemente. Nel rispondere, il sindacato pone l’attenzione sul fatto che il docente non viene remunerato ad ore, ma per unità didattiche.
Frazioni orarie in DID o DAD: si recuperano?
“È bene ricordare – scrive la UIL – che il docente non è remunerato ad ore, ma per unità didattiche e che la riduzione di queste ultime può essere determinata o da causa di forza maggiore o da un progetto didattico che preveda la restituzione delle frazioni orarie. In quest’ultimo caso, vanno restituite solo agli alunni a cui sono state sottratte e non certo alla scuola per altre attività come la sostituzione di colleghi assenti.
Già prima della contrattualizzazione del rapporto d’impiego, le circolari ministeriali n. 243 del 22 settembre 1979 e la n. 192 del 3 luglio 1980 negano l’obbligo di recupero, quando le lezioni fossero ridotte per cause di forza maggiore.
Successivamente tale materia è stata regolata dal contratto di lavoro:
L’art. 28 comma 8 del CCNL 2006-09 tuttora vigente dispone che “Per quanto attiene la riduzione dell’ora di lezione per cause di forza maggiore determinate da motivi estranei alla didattica, la materia resta regolata dalle circolari ministeriali n. 243 del 22.9.1979 e n.192 del 3.7.1980 nonché dalle ulteriori circolari in materia che le hanno confermate. La relativa delibera è assunta dal consiglio di circolo o d’istituto”.”
In conclusione
Qualunque riduzione oraria che deriva da attività didattiche svolte a distanza legate alle misure di quarantena varate dal Governo, si configurano come cause di forza maggiore. Sono estranee alle attività didattiche programmate dalla scuola. Per tali ragioni non esiste nessun obbligo di recupero.
