Mascherine Ffp2: scuole obbligate a pagare un prezzo maggiore?

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La polemica sulle mascherine Ffp2 per le scuole arriva puntuale, esattamente come quella sulle mascherine precedenti. Le nuove regole per la gestione dei contagi da Covid 19 prevedono che studenti e personale in regime di auto-sorveglianza indossino le mascherine Ffp2. Inizialmente queste erano a carico degli interessati, ma adesso lo Stato ha stanziato i fondi per fornirle. Sembrava pace fatta, ma la polemica non si spegne.

Mascherine Ffp2 a scuola: qualità e prezzo

Il commissario Figliuolo ha iniziato la distribuzione delle mascherine Ffp2 acquistate dallo Stato per i docenti che hanno studenti in classe esentati dall’obbligo della mascherina. Ma secondo quanto riportato sui social da chi le ha ricevute, queste non sono della misura standard, ma troppo piccole per la maggior parte degli adulti. Ancora una volta, ci troviamo di fronte ad un problema legato alla qualità del prodotto.

E non finisce qui. Le scuole sono adesso in attesa delle forniture delle mascherine FFP2 per chi è in auto-sorveglianza. Ma anziché le mascherine, hanno ricevuto per ora una circolare ministeriale (n. 110 del 1° febbraio 2022), in cui le scuole sono invitate ad acquistarle direttamente al prezzo calmierato di 75 cent.

L’acquisto può essere effettuato solo “presso le farmacie che hanno aderito al Protocollo” stipulato tra il Governo e le associazioni di distribuzione farmaceutica, previa compilazione di una richiesta da inviare alla farmacia prescelta.

La domanda sorge spontanea. Perché pagare un grosso quantitativo di mascherine allo stesso prezzo di una mascherina singola?

I prezzi migliori ci sono

L’Associazione DirigentiScuola, scrive TuttoScuolaNews, ha denunciato che “i dirigenti scolastici dovrebbero recarsi presso le farmacie convenzionate per ordinare le mascherine FFP2 al prezzo calmierato di € 0,75 l’una“, mentre “le stesse certificate mascherine sono vendute sulla piattaforma MEPA a € 0,20 cad. per un lotto da 6000 che è il minimo per una scuola di media grandezza“.

Se è vero che il prezzo di 0,75 euro è “calmierato” per l’acquisto da parte dei singoli consumatori, di certo non lo è per le scuole, che grazie ai grossi quantitativi potrebbero risparmiare ulteriormente. A guadagnarci, qui, sembrano solo le farmacie.

La circolare del Ministero prevede che la scuola possa ottenere dalla farmacia un ulteriore sconto legato al grosso quantitativo. Ma non solo la farmacia non è obbligata a riconoscerlo. In ogni caso, sarà lei a stabilire la quantità di sconto.

Se lo Stato avesse fatto accordi con un unico committente per milioni e milioni di pezzi per tutte le scuole del Paese, magari si potevano acquistare quantitativi maggiori con gli stessi fondi stanziati. E le scuole avrebbero evitato di addossarsi un’altra responsabilità aggiuntiva, oltre tutte quelle che già hanno.

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