Studenti, famiglie e docenti hanno gli occhi puntati sulla maturità 2022: nelle ultime ore sono arrivate nuove indicazioni da parte del Ministero dell’Istruzione in riferimento alle modalità dell’esame. Dopo l’incontro di martedì scorso, 8 febbraio, tra ministro e consulte studentesche, e dopo il parere del CSPI si definisce una nuova versione dell’ordinanza che disciplinerà il prossimo esame di Stato. Di seguito facciamo il punto della situazione, illustrando quanto le ultime indicazioni confermano e ciò che invece si modifica.
Novità e conferme nell’esame di maturità 2022
Secondo quanto riportato da Sky Tg24, da fonti parlamentari si apprende che si sono introdotte delle modifiche all’ordinanza ministeriale sull’esame di maturità 2022: si conferma la procedura basata su due prove scritte e sul colloquio orale, nonostante le richieste e il dissenso dimostrato dagli studenti scesi anche in piazza qualche giorno fa.
Novità invece si hanno per quanto riguarda l’attribuzione del punteggio: il ministro Bianchi, infatti, almeno da questo punto di vista ha ascoltato gli studenti, rimodulando l’assegnazione dei punti da attribuire. Marco Scognamillo (portavoce Consulte studenti) ha spiegato all’Adnkronos che in base alla nuove disposizioni il punteggio si distribuirà come segue: 50 crediti per il percorso scolastico svolto nel triennio e 50 crediti per l’esame, di cui 15 punti per la prova scritta di italiano, 15 per la seconda prova e 20 per il colloquio orale.
Si conferma la seconda prova scritta
Resta confermata la seconda prova scritta, su cui si sono concentrate le polemiche degli studenti e i dubbi di tanti docenti. Si ribadisce che questa sarà sulla materia di indirizzo del corso di studi e si predisporrà a livello di Istituto scolastico, non più per singole commissioni: entro il 22 giugno, primo giorno degli esami di maturità 2022, i docenti titolari della materia oggetto del secondo scritto, dovranno presentare tre tracce che tengano conto dei programmi svolti e consegnati dai consigli di classe a fine maggio. Il 23 giugno, giorno in cui si svolgerà la seconda prova, si estrarrà una delle tre tracce.
“Non è esattamente ciò che chiedevamo ma rappresenta per noi un primo segnale di apertura ed ascolto da parte del ministero dell’Istruzione” dice Marco Scognamillo, portavoce nazionale delle consulte provinciali studentesche. “Per noi non è una vittoria, ma neanche una sconfitta. Vogliamo considerarlo un inizio verso una reale collaborazione fra noi studenti e il governo”.
Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione studenti. Commenta così le nuove disposizioni: “Il cambio dell’assegnazione crediti alla maturità da 60 – 40 a 50 – 50 è un primo passo avanti ma molto lontano dalla nostra proposta. Non ci possiamo ritenere soddisfatti. Già ieri dicevamo che non accettiamo contentini”.