Nell’attesa del prossimo incontro tra governo e sindacati sul fronte pensionistico si è tornati a parlare di pensione usuranti. Ecco la nuova proposta avanzata dalle parti sociali per inserire due nuove categorie all’interno dell’elenco dei cosiddetti lavoratori usuranti. Vediamo subito di chi si tratta e tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Pensione usuranti per due nuove categorie di lavoratori
Lo scorso 8 febbraio, in occasione dell’audizione delle organizzazioni sindacali e professionali nella 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato si è tornato a parlare di pensione usuranti.
In particolare la Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, e le tre organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto l’inserimento all’interno dei cosiddetti lavori usuranti le seguenti professioni:
- l’infermiere;
- l’operatore socio-sanitario.
Il fine, ovviamente, ottenere la pensione anticipata anche per queste altre due categorie, duramente colpite dalla pandemia.
La richiesta dei sindacati
Alla luce di quanto emerso, i sindacati hanno chiesto l’inserimento degli infermieri e degli operatori socio-sanitari fra i lavori usuranti ai sensi dell’articolo 1 del Decreto legislativo n. 67 del 21 aprile 2011.
Finora, infatti, tali professioni sono state considerate esclusivamente gravose. In quanto solo poche unità di personale infermieristico riescono a raggiungere tutti i requisiti anche degli usuranti.
La modifica consisterebbe, quindi, nel permettere ad infermieri ed Oss di usufruire della pensione di anzianità con un minimo di 61 anni e 7 mesi di età e 35 di contributi versati. Cui si aggiungerebbe il contestuale perfezionamento del quorum di 97,6 (dato dalla somma dell’età e dell’anzianità).