Graduatorie di merito, in alcuni casi essere collocati in cima non rappresenta un vantaggio

Date:

Per i docenti precari, se si escludono procedure di immissione in ruolo straordinarie, il concorso rimane la via principale per essere assunti a tempo indeterminato: in questo momento è in atto il concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e primaria, a breve dovrebbe prendere avvio la procedura concorsuale per la scuola secondaria di I e II grado, per le discipline STEM e per il reclutamento dei docenti di educazione motoria alla primaria. Alla fine di ogni procedura si costituiranno le relative graduatorie di merito da cui si assumeranno i vincitori: ogni candidato spera di arrivare quanto più possibile in cima all’elenco, ma non sempre ciò rappresenta un bene.

Come si costituiscono le graduatorie di merito?

Sono varie le procedure concorsuali che, in questo inizio di 2022, dovrebbero coinvolgere una gran quantità di docenti precari: alla fine di tutte le prove previste, scritto e orale, si elaboreranno le cosiddette graduatorie di merito da cui si effettueranno le immissioni in ruolo sui posti disponibili messi a bando. Queste saranno composte dai vincitori di ogni concorso che, in base al punteggio conseguito, si collocheranno in una determinata posizione: oltre ai punti ottenuti dalle prove, questo scaturisce anche dalla somma dei titoli posseduti. Le varie Commissioni di Esame stilano le graduatorie, che successivamente ricevono approvazione e pubblicazione da parte dell’Ufficio scolastico Regionale.

Non sempre è una fortuna trovarsi in cima alla graduatoria

Come si è detto, le immissioni in ruolo per ogni concorso si effettuano attingendo dalle graduatorie di merito: dal 2008, infatti, il Ministero dell’istruzione ha chiuso le graduatorie a esaurimento, non permettendo più nessun inserimento, con lo scopo di utilizzare le sole GM concorsuali. I candidati sperano di collocarsi nelle posizioni utili ai fini dell’ottenimento del ruolo in base ai posti banditi:  la logica vuole che chi riesce a posizionarsi in cima alle graduatorie al momento della chiamata in ruolo avrà più possibilità di scegliere una sede a lui più congeniale. Ma è sempre così?

A volte, purtroppo, capita che i più meritevoli, vale a dire chi, sia per maggior numero di titoli posseduti, sia per maggior votazione ottenuta alle prove, ha un punteggio più alto, è in effetti penalizzato dalla posizione alta raggiunta. Questo a causa di norme, leggi e cavilli, per cui capita che chi è tra i primi posti in una graduatoria si ritrova a scegliere sedi al momento disponibili ma svantaggiate rispetto a quelle che si libereranno successivamente, e che per forza di cose andranno a chi è collocato più in basso negli elenchi. O chi nelle prime posizioni dovrà scegliere tra gli scarti di procedure concorsuali antecedenti se non vuole rinunciare al ruolo.

Il caso recente di Isabella Nova

È questo il caso di Isabella Nova, una giovane docente della provincia di Milano, la prima nella graduatoria di merito con 98 punti su 100 dell’ultimo concorso straordinario per la c.d.c. latino e greco in Lombardia: pur essendo in vetta alla graduatoria, come riporta il ‘Corriere della Sera’, si è ritrovata a dover scegliere l’ultimo posto delle precedente procedura concorsuale, scartato da tutti. Doppia beffa per la super meritevole docente, poiché potrà prendere servizio da settembre in poi, quando saranno disponibili posti molto più convenienti ma che andranno a chi la segue in graduatoria. Non sarebbe il caso di pensare a qualche forma per tutelare il merito o può continuare a sussistere la possibilità che questo venga calpestato?

Share post:

Newsletter

Ultime Notizie

Potrebbe interessarti
Potrebbe interessarti

Roma, lite tra studentesse in un liceo della Capitale: intervengono i Carabinieri

Un incidente turbolento si è verificato in un istituto...

Concorsi Docenti 2024, prova orale: elenco avvisi USR estrazione lettera [in aggiornamento]

Concorsi Docenti 2024 - Il processo selettivo per i...

Stipendi NoiPA Aprile 2024: qualcosa non torna, cedolini ridotti di circa 100 euro

In Aprile 2024, alcuni dipendenti pubblici potrebbero notare una...