Scuola e stipendi, cancellare la trattenuta TFR del 2,5% per retribuzioni più alte

Date:

Si ritorna a parlare degli stipendi della scuola percepiti dal personale docente e ATA: cifre basse rispetto a quelle corrisposte da altri dipendenti della Pubblica Amministrazione e dei corrispettivi colleghi europei. E soprattutto cifre che non tengono conto dell’inflazione raggiunta negli ultimi anni e dell’aumentato costo della vita. Questione quanto mai spinosa in vista del prossimo rinnovo del CCNL Scuola, infatti le varie sigle sindacali e i dipendenti scolastici chiedono aumenti reali e sostanziali in busta paga: per il sindacato ANIEF occorre abolire la trattenuta TFR del 2,5%.

Gli stipendi non aumentano in proporzione al costo della vita

Gli stipendi del personale scolastico docente e ATA rappresentano sempre un nodo centrale all’interno del dibattito del mondo della scuola: occhi puntati sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che tuttavia, in base alle premesse, non prospetterebbe gli aumenti richiesti in busta paga. Le cifre che si prevedono, infatti, si aggirano intorno alle 107 euro medie mensili: numeri che lasciano molto scontento tra i dipendenti dell’Istruzione e che soprattutto non tengono conto dei livelli inflazionistici raggiunti negli ultimi anni.

Il costo della vita, infatti, è aumentato in misura molto maggiore rispetto alla retribuzione: il caro bollette a due cifre causato dalla crisi energetica in corso, crea un divario ancora più consistente tra quanto percepito da docenti e ATA (e dipendenti della PA) e le spese che mensilmente devono affrontare.

Per l’ANIEF occorre abolire la trattenuta mensile del TFR

Il sindacato ANIEF interviene ancora una volta in materia, individuando delle possibili mosse da attuare per accorciare questo divario: “Senza risorse, occorre rivedere il contratto e gli accordi sbagliati, introdurre tre indennità di sede, di incarico e rischio biologico, ma anche andare ad alzare il ‘netto’ della busta paga che va ai lavoratori cambiando le aliquote fiscali e andando anche ad abolire la trattenuta mensile del TFR pari al 2,5%, esattamente come avviene per i lavoratori del settore privato. Basta discriminazioni”, afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF.

Adesso il sindacato mette l’accento sulla percentuale trattenuta mensilmente dal Trattamento di Fine Rapporto, chiedendo di equiparare i lavoratori dipendenti dallo Stato a quelli che lavorano per il settore privato. Pacifico spiega che eliminando tale trattenuta cifre consistenti potrebbero entrare nelle tasche dei dipendenti statali, tra cui il personale scolastico: “è giusto che a distanza di oltre 20 anni si elimini la trattenuta del Tfr. Parliamo di cifre importanti: su uno stipendio medio di 1.500 euro, la trattenuta per tutta la vita lavorativa del 2,5% porta infatti alla sottrazione di qualcosa come 21mila euro complessivi. Ridiamole a chi ne è destinatario, ancora di più adesso che ne ha estremo bisogno”, conclude.

Share post:

Newsletter

Ultime Notizie

Potrebbe interessarti
Potrebbe interessarti

Roma, lite tra studentesse in un liceo della Capitale: intervengono i Carabinieri

Un incidente turbolento si è verificato in un istituto...

Concorsi Docenti 2024, prova orale: elenco avvisi USR estrazione lettera [in aggiornamento]

Concorsi Docenti 2024 - Il processo selettivo per i...

Stipendi NoiPA Aprile 2024: qualcosa non torna, cedolini ridotti di circa 100 euro

In Aprile 2024, alcuni dipendenti pubblici potrebbero notare una...