L’emergenza Covid ha messo in evidenza come il personale ATA nelle scuole sia insufficiente. Ne è certo il sindacato Anief, che chiede ai senatori della VI Commissione, anche in audizione, di garantire l’efficienza e la sicurezza delle istituzioni scolastiche. Come? Cancellando l’articolo 1, comma 3, del D. P. R. 22 giugno 2009, n. 119, che ha spazzato via oltre 40mila posti di Ata nella scuola (riforma Gelmini). E così, presenta anche emendamento al Decreto Sostegni ter, per il suo ripristino.
Personale ATA, i posti da recuperare
Nell’articolo 1, comma 3, del D. P. R. 22 giugno 2009, n. 119, leggiamo del ‘taglio’ effettuato al personale ATA, una quantità di organico mai ripristinata negli anni successivi.
3. Per ciascuno degli anni scolastici 2009-2010, 2010-2011 e 2011-2012 le dotazioni regionali sono definite con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, in modo da realizzare complessivamente le riduzioni di cui all’articolo 2, commi 411 e 412, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008) e dell’articolo 64, comma 2, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2008, n. 133.
L’emendamento presentato da Anief
Il sindacato Anief chiede il ripristino della normativa antecedente ai tagli. L’emendamento presentato è il seguente:
All’articolo 19, al comma 3 inserire il seguente comma:
“A partire dall’anno scolastico 2022/23, per la formulazione degli organici del personale ATA è ripristinata la normativa previgente a quanto disposto dall’articolo 1, comma 3, del D. P. R. 22 giugno 2009, n. 119.”
Motivazione: in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico occorre ripristinare i posti del personale ATA la cui consistenza di organico è stata ridotta, al fine di garantire l’efficienza e la sicurezza delle istituzioni scolastiche.