Certificazioni linguistiche, il Ministero dell’Istruzione ha illustrato ai sindacati la bozza di Decreto che dovrà regolamentare i criteri di selezione dei soggetti qualificati per il rilascio delle certificazioni linguistiche del personale scolastico, i requisiti delle certificazioni medesime e la corrispondenza tra i livelli del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue e i titoli di studio e le attestazioni nazionali (come quelle rilasciate dai centri linguistici di Ateneo).
Certificazioni linguistiche, informativa del Ministero dell’Istruzione ai sindacati: le novità in arrivo
Come avviene ogni anno, tra i mesi di marzo e giugno, gli enti che ne faranno richiesta attraverso l’apposita procedura messa a disposizione dal Ministero dell’Istruzione potranno ottenere l’accreditamento.
Sul portale del Ministero dell’Istruzione sarà pubblicato l’elenco dei soggetti qualificati per il rilascio delle certificazioni linguistiche. L’inserimento in elenco avrà validità per un periodo di tre anni, poi ciascun ente dovrà riaccreditarsi.
Una nota informativa pubblicata da Flc-Cgil riporta la novità principale che sarà contenuta nel Decreto: si tratta di un allargamento della platea degli enti autorizzati al rilascio delle certificazioni: il Decreto Ministeriale N. 3899/2021, sino ad oggi, infatti, aveva previsto che gli enti certificatori fossero formalmente riconosciuti dai Governi dei Paesi nei quali si parla la lingua straniera oggetto della certificazione. Ora, anche gli enti con sede in Italia, potranno fare richiesta per accreditarsi.
La bozza del nuovo Decreto del Ministero dell’Istruzione
Flc-Cgil ha formulato delle osservazioni in merito alle novità in arrivo per quanto riguarda le certificazioni linguistiche: è stato chiesto, infatti, al Ministero una chiara definizione dei requisiti degli enti che avranno la possibilità di accreditarsi, in relazione a 3 punti: caratteristiche dell’ente, caratteristiche dei formatori di cui si avvalgono sotto il profilo dei titoli culturali richiesti e caratteristiche dei contratti stipulati con il personale di cui si avvalgono.
È risaputo, ormai, dell’esistenza di un vero e proprio mercato delle certificazioni linguistiche e culturali, volto a dare punti nelle graduatorie dei supplenti. Flc-Cgil non esita a parlare di ‘mercificazione della formazione’ e di soggetti che erogano certificazioni con ‘percorsi di dubbio portato formativo’.
Secondo il sindacato guidato da Francesco Sinopoli, pertanto, occorre una forte regolamentazione per evitare lo sfruttamento del lavoro da parte dei soggetti che operano nel settore della formazione in modo tale da restituire alla formazione un ruolo centrale nella crescita reale della professionalità del personale della scuola.