Fine dello stato d’emergenza: cosa potrebbe cambiare per la scuola?

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La curva pandemica in Italia ha fatto rilevare nelle ultime settimane un evidente rallentamento: il numero dei casi positivi al Covid è diminuito in modo sostanziale, tanto che il Premier Draghi ha prospettato la fine dello stato d’emergenza il cui termine è fissato al prossimo 31 marzo. A breve, quindi, il governo dovrebbe allentare le misure anticovid adottate, il che comporterebbe un graduale ritorno alla normalità. Cosa potrebbe cambiare per la scuola? Quali le ripercussioni dell’allentamento in ambito scolastico?

Il governo non vorrebbe prorogare la fine dello stato d’emergenza

Con la diminuzione rilevante del numero dei casi di positività al Covid 19 e con il conseguente abbassamento della curva pandemica, il governo Draghi dovrebbe porre la  fine dello stato d’emergenza il prossimo 31 marzo. Il primo ministro, infatti, ha annunciato a breve una roadmap che disciplinerà il rallentamento delle misure restrittive, segnando un seppur graduale ritorno alla normalità. Si dovrebbe iniziare con la possibilità di tornare a consumare cibi nei teatri e cinema, poi con la visita ai familiari ricoverati negli ospedali, con la capienza del 100% negli stadi.

Si prospetta anche il superamento del sistema della divisione delle Regioni in colori: la fine dell’emergenza, inoltre, dovrebbe determinare lo scioglimento del Comitato Tecnico Scientifico e della struttura commissariale del generale Figliuolo. In merito al green pass, il governo vorrebbe abolirlo per alcuni contesti, come bar e ristoranti già dal mese di aprile, ma ancora non ha preso nessuna decisione.

Cosa potrebbe cambiare per la scuola

Anche la scuola registra un miglioramento sui numeri dei contagiati rispetto alla ripresa dopo le vacanze di Natale. La fine dello stato di emergenza potrebbe comportare cambiamenti anche in ambito scolastico: già il governo ha allentato le misure anticovid nella gestione dei casi di positività a scuola, ma ci potrebbero essere altre disposizioni che alleggerirebbero ulteriormente la vita di studenti e personale scolastico.

Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso ha chiesto al governo la fine dell’emergenza sanitaria anche per la scuola dal prossimo 1° aprile, vale a dire fine per la DAD per i non vaccinati, fine delle quarantene e stop all’uso delle mascherine. Questi, però, sono aspetti importanti su cui il governo deve discutere e da ponderare bene anche con il supporto degli esperi in materia, che sembrerebbero invece frenare.

Con la fine dello stato d’emergenza, invece, potrebbero non sussistere più le condizioni che hanno permesso lo svolgimento degli incontri collegiali on line: dopo due anni dalla sua introduzione, la possibilità di svolgere le riunioni da remoto, compresi gli incontri scuola-famiglia, potrebbe quindi decadere. Tantissimi docenti hanno trovato vantaggi nel collegarsi on line, soprattutto i dipendenti pendolari, che hanno potuto far rientro a casa e continuare il lavoro da lì piuttosto che restare per molte ore in giro in attesa della riunione. Del resto, ormai, in questi due anni ogni scuola si è organizzata e regolamentata in merito, e il sistema delle riunioni da remoto funziona benissimo. Per sapere se si potrà continuare su questa strada occorrerà probabilmente aspettare possibili indicazioni da parte del Ministero a fine marzo.

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