Occhi puntati sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo che disciplinerà la mobilità per il prossimo triennio 2022/25: si aspetta l’Ordinanza Ministeriale che regolamenterà le procedura, la cui uscita dovrebbe essere imminente. Nella giornata di oggi, infatti, il Ministero dell’Istruzione ha convocato i sindacati per l’informativa in merito all’O.M., atto che definisce i tempi e le procedure dalla presentazione delle domande alla pubblicazione degli esiti. Ma esplode la tensione: Uil e CGIL diffidano Viale Trastevere, di seguito il punto sulla faccenda.
Tensioni tra Ministero e sindacati in merito alla mobilità del personale scolastico
In modo molto travagliato si stanno espletando i lavori per il rinnovo del CCNI che regolamenterà i movimenti del personale scolastico, sia docente che ATA, per il prossimo triennio 2022/25: a firmare l’ipotesi di contratto è stato solo il sindacato della Cisl Scuola, in quanto le altre sigle sindacali possibili firmatarie si sono astenute. Per Uil, FLC CGIL, Gilda e Snals, infatti, il contratto sarebbe iniquo e, non accogliendo la richiesta dell’abolizione totale dei vincoli, danneggerebbe molti lavoratori della scuola.
La diffida di Uil e Cgil
A poche ore dalla pubblicazione dell’Ordinanza Ministeriale che dovrebbe dare il via alle operazioni già dal prossimo 28 febbraio, oggi i sindacati Uil e CGIL hanno inviato una diffida al Ministero dell’Istruzione ritenendo che si stia procedendo con una condotta antisindacale. Oggetto del testo è infatti il seguente: “diffida per comportamento antisindacale (art. 28, L.N. 300/1970) e contestuale messa in mora, con richiesta di incontro”.
In più occasioni i suddetti sindacati hanno cercato un confronto con Viale Trastevere, senza ottenere risultati: ciò che adesso chiedono è un incontro, entro 15 giorni dalla ricezione della diffida, per riprendere le trattative sul rinnovo del CCNI: “In caso di mancata convocazione nei termini di cui sopra, […] le OO.SS. provvederanno a tutelare le ragioni dei propri associati nelle opportune sedi giudiziarie” si legge nel testo inviato.
Il parere di Anief
Anche il sindacato Anief (non possibile firmatario) ha più volte espresso il proprio dissenso nei confronti del contratto sulla mobilità 2022/25, in particolar modo sulla questione dei vincoli, tanto da presentare un apposito emendamento. In un comunicato diffuso ieri, il presidente nazionale Marcello Pacifico ha ribadito la sua posizione: “Crediamo fortemente che, in presenza di posti vacanti, tenere bloccati per tre anni i neo assunti o coloro che hanno ottenuto il trasferimento, su scuola o interprovinciale, sia una norma che interferisca con il diritto alla famiglia: non ci vengano a dire che si fa tutto questo per la continuità didattica, perché è dimostrato che un insegnante che rimane nella stessa scuola non è affatto detto che mantenga la classe dell’anno precedente”.