gita scolastica
uscita didattica

Dopo due anni di pandemia che ha condizionato ogni aspetto della nostra vita, si incomincia a vedere il ritorno alla normalità. Anche in ambito scolastico, dal 1° aprile la fine dello stato di emergenza e il Decreto riaperture comportano la graduale ripresa delle prassi quotidiana prima dell’epoca Covid: in questa direzione si colloca il ripristino delle gite scolastiche, ma permangono tutte le responsabilità dei docenti accompagnatori.

Ritornano le gite scolastiche

Con il 31 marzo, finalmente, lo stato di emergenza per la pandemia da Covid cesserà: il Decreto riaperture prevede un ritorno alla normalità anche per il mondo della scuola. L’art. 9 del suddetto Decreto, che delibera in merito all’ambito scolastico, ripristina “la possibilità di svolgere uscite didattiche e viaggi di istruzione, ivi compresa la partecipazione a manifestazioni sportive“.

Dopo due anni di stop causato dall’emergenza sanitaria ritorna quindi la possibilità di effettuare gite scolastiche: queste rappresentano un momento fondamentale nella vita degli studenti, occasioni dall’importanza indiscussa sia dal punto di vista dell’apprendimento sia come possibilità di crescita personale. Le uscite didattiche e i viaggi di istruzione non costituiscono infatti solo un potenziamento delle conoscenze apprese in classe, ma sono promotori della socializzazione e dello sviluppo interiore di ogni alunno, avendo un grande valore formativo.

I docenti, tuttavia, hanno tanti obblighi nel momento in cui decidono di dare la propria disponibilità come accompagnatori: questo è un vecchio problema da sempre discusso e proprio il carico delle responsabilità scoraggia spesso gli insegnanti ad accompagnare le proprie classi in gita.

Grande responsabilità per i docenti

È compito degli organi collegiali della scuola organizzare e regolamentare le gite scolastiche: questi dovranno determinare anche i criteri per la scelta dei docenti accompagnatori. Occorre sottolineare che per gli insegnanti non vi è alcun obbligo in questo senso, poiché le visite didattiche e i viaggi di istruzione non rientrano tra le attività obbligatorie e contrattuali, ma sono attività aggiuntive.

Negli ultimi anni si registra una sempre più evidente penuria nella disponibilità di insegnanti e questo è dovuto ai tanti obblighi e responsabilità che ne scaturiscono, sia di carattere civile che penale. Il docente accompagnatore ha infatti la responsabilità per:

  • Il fatto commesso dallo studente
  • Eventuali incidenti accaduti all’alunno
  • La scelta dei mezzi di trasporto e delle strutture alberghiere

Tutto ciò scoraggia tantissimi insegnanti, che tra l’altro non ricevono neanche una retribuzione per il lavoro aggiuntivo svolto. Occorre che a livello contrattuale si dia spazio anche a questo aspetto: il gruppo Scuola Bene Comune a tal proposito qualche giorno invitava tutti i docenti ad astenersi dai viaggi di istruzione e uscite didattiche per far in modo che il prossimo contratto possa dare la giusta importanza anche a questo importante capitolo.