Scuola, lo sfogo di Azzolina: ‘Ennesimo pasticcio con i docenti non vaccinati’

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Decreto Riaperture, stanno facendo particolarmente discutere le decisioni adottate dal governo nelle ultime ore in merito ai docenti non vaccinati. Infatti, il nuovo provvedimento legislativo non prevede più la sospensione per personale non vaccinato, nonostante l’obbligo vaccinale per docenti e ATA sia stato mantenuto fino al 15 giugno. A questo proposito, l’ex ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è intervenuta con toni polemici.

Docenti non vaccinati, Azzolina: ‘Ennesimo grande pasticcio con il Decreto Riaperture’

Dal 1° aprile, dunque, secondo il Decreto Riaperture, il personale sospeso potrà rientrare ma i docenti inadempienti dovranno essere impiegati in mansioni diverse da quelle abituali, ovvero lo svolgimento dell’attività didattica: le nuove mansioni non dovranno comportare il contatto con gli alunni e dovranno essere a supporto dell’istituzione scolastica.

‘Come sapete – ha esordito così in un video pubblicato oggi sul proprio profilo Facebook l’ex ministra Azzolina – è stato scritto un ultimo decreto legge che costituisce un po’ la road map verso la normalità dopo le regole da seguire per la pandemia.

Che cosa succede per la scuola? Io non volevo crederci, sono rimasta basita perché si è deciso che i docenti che si erano voluti vaccinare prima, dal 1° aprile potranno tornare a scuola. Ma non potranno continuare a fare i docenti. Infatti, nel decreto legge, all’ultimo minuto, qualcuno ha scritto che questi docenti non potranno svolgere attività didattica a contatto con gli studenti ma verranno di fatto adibiti ad altre mansioni. 

‘Ora io non capisco la logicità di tale decisione – ha spiegato l’esponente del Movimento 5 Stelle – e non capisco perché all’ultimo minuto si cambia idea. Se finisce lo stato di emergenza, il docente non vaccinato deve poter tornare alle sue mansioni. Non può essere demansionato come se nulla fosse. Se, invece, si ritiene che possa costituire ancora un ‘pericolo’, non ha senso farlo rientrare a scuola in mansioni diverse. Dove li mettiamo 30mila docenti? Quali saranno queste mansioni?

‘Ma il dramma – sottolinea l’ex ministra – non è solamente il demansionamento ma il problema è che questa operazione ci costa 29 milioni di euro, di cui 15 milioni sono presi dal fondo per la valorizzazione della professionalità dei docenti e delle istituzioni scolastiche, cioé quel fondo che doveva servire ad aumentare un po’ gli stipendi dei docenti.

Io trovo assurda questa decisione, come quella riguardante i lavoratori fragili. Credo che sia stato fatto un grandissimo pasticcio nei confronti dei docenti non vaccinati. Sono 29 milioni di euro che avremmo potuto usare in maniera diversa. Penso che è stato dato solo un milione di euro alle istituzioni scolastiche per far si che venisse data un’accoglienza adeguata agli studenti ucraini e i dirigenti scolastici ci dicono che si hanno molte difficoltà a trovare mediatori culturali. È giusto che si sappia quando vengono fatte delle scelte incomprensibili’.

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