Sull’interrogazione parlamentare presentata ieri da Italia Viva al ministro relativa alla sospensione del docenti non vaccinati, abbiamo chiesto l’opinione di Marcello Pacifico, presidente Anief. Abbiamo parlato con lui anche di concorsi a crocette e urgenze da risolvere nella scuola.
I docenti non vaccinati devono essere sospesi?
Continuano a coesistere opinioni molto differenti sul diritto che i docenti non vaccinati hanno o meno, di essere reintegrati a lavoro. Marcello Pacifico commenta l’interrogazione parlamentare di ieri alla Camera (a cui il ministro ha già risposto).
Ieri in un’interrogazione parlamentare, Italia Viva ha chiesto al Ministro se non ritenesse opportuno adottare iniziative per rivedere la scelta di consentire di riprendere il servizio al personale non vaccinato e quali iniziative intendeva intraprendere per evitare che il loro rientro a scuola mettesse a rischio la salute di studenti e dell’altro personale e provocasse conseguenze negative anche in merito all’utilizzo delle risorse destinate al merito e al contratto. Cosa ne pensa di una proposta del genere?
“Al ministro D’Incà rispondiamo in merito all’interrogazione che è stata posta che non siamo in uno stato di polizia. Non si possono prendere dei provvedimenti per punire qualcuno, come è stato detto, perché bisogna dare l’esempio. Diversi tribunali già hanno sottolineato come potrebbe non essere costituzionale quest’obbligo vaccinale. Il personale docente ha diritto a rientrare, a non essere più punito, umiliato e discriminato…”
(Continua ad ascoltare la risposta nel video sotto).
Concorsi e urgenze della scuola
La scuola attraversa una fase critica, tra concorsi fallimentari e rinnovo del contratto ancora in sospeso. Abbiamo chiesto a Marcello Pacifico:
Tra concorsi fallimentari e risorse mancanti, la scuola sembra al centro di un fuoco incrociato. Qual è l’urgenza da risolvere il prima possibile?
“La gestione di questi concorsi è fallimentare probabilmente perché si pensa che con un quiz a crocette si possa sostituire la capacità di valutare persone che sono colleghi, laureati, che hanno studiato e che lavorano nella scuola da anni… Soprattutto, però, bisogna risolvere il problema del reclutamento con un ritorno al doppio canale…”
(Continua ad ascoltare la risposta nel video sotto).