Riallineamento carriera docenti e personale ATA, il Tribunale di Benevento ha condannato il Ministero dell’Istruzione al riallineamento della carriera di una docente assistita dallo Studio legale dell’avvocato Gianluigi Giannuzzi Cardone, riconoscendole un incremento di carriera di due anni.
L’attribuzione immediata ha permesso alla docente di maturare il diritto ad ottenere l’inquadramento nella fascia stipendiale superiore con conseguente immediato incremento della retribuzione, oltre al pagamento degli stipendi arretrati.
Riallineamento carriera, sentenza del Tribunale di Benevento
Come sottolineato in un post pubblicato dallo Studio legale dell’avvocato Gianluigi Giannuzzi Cardone, il Tribunale di Benevento ha motivato tale sentenza, considerando che ‘ai sensi della normativa vigente, dunque, i periodi prestati prima dell’immissione in ruolo che in sede di ricostruzione della carriera vengono riconosciuti ‘ai soli fini economici’ devono essere ‘poi recuperati’ nel senso di essere riconosciuti validi anche ai fini del passaggio alle successive posizioni stipendiali.Â
Chi è interessato alla questione del riallineamento della carriera? Il “riallineamento” della carriera consiste nel riconoscimento di una parte di preruolo, “accantonato” al momento dell’immissione in ruolo, che deve essere “restituito” al personale al compimento di una precisa anzianità (16, 18, 20 o 24 anni di servizio) ai sensi dell’art. 4, co. 3, del D.P.R. 399/88.
Pertanto, sono interessati tutti coloro – docenti o ATA – che hanno un periodo preruolo maggiore di 4 anni e non hanno ottenuto il “riallineamento”, nonostante abbiano già maturato un’anzianità complessiva di:
- 16 anni, se docenti laureati della scuola secondaria superiore
- 18 anni, se coordinatori amministrativi, docenti della scuola materna ed elementare, della scuola media o docenti diplomati della scuola secondaria superiore
- 20 anni, se personale ausiliario o collaboratore
- 24 anni, se docenti dei conservatori di musica o delle accademie.
Riportiamo qui sotto l’estratto della sentenza: