Sembra alquanto surreale quello che è accaduto in un istituto scolastico lombardo. Il caso è stato segnalato dalla Provincia di Cremona ed è avvenuto in una scuola primaria di un comune cremonese. Tutto è iniziato quando un bimbo ha intasato un bagno. Di conseguenza le docenti hanno inviato una missiva ai genitori. In essa hanno spiegato loro come, per cause di forza maggiore, la carta igienica sarà vietata. I bambini, usciti dalla classe per usufruire dei servizi igienici, potranno utilizzare solo fazzolettini.
Il contenuto della missiva
Qui di seguito riportiamo alcuni stralci della lettera “incriminata” redatta dalle docenti dell’istituto. Essa inizia così: “Si comunica che i servizi di pertinenza delle classi quarte saranno inagibili a tempo indeterminato, si parla di alcune settimane … Questa situazione rende necessaria l’adozione di misure che comportano un disagio per tutti” ovvero: “Durante le ore di lezione, si potrà accedere ai servizi solo in casi eccezionali, in quanto si dovranno utilizzare quelli del corridoio delle classi terze” e poi: “All’intervallo e nel tempo della mensa si utilizzeranno i bagni dell’altra ala: tutti i bambini verranno accompagnati dalle insegnanti per usufruirne”.
Ma la parte che ha alimentato dissenso è la seguente: “Le insegnanti comunicano inoltre che, una volta ripristinati i servizi di pertinenza, si applicheranno regole rigide per l’utilizzo, che resterà eccezionale durante le ore di lezione. Al bisogno verranno consegnati carta igienica e salviettine, che non saranno più lasciati a disposizione dei servizi stessi”. Le docenti riconoscono quanto sia “spiacevole” l’utilizzo di questo sistema, ma “è altrettanto spiacevole” a loro dire “constatare bambini irresponsabili e poco rispettosi del bene comune…”.
La lettera delle docenti ha scatenato malcontento
La lettera delle docenti ha scatenato critiche da parte dei genitori, tanto che la stessa preside della scuola è stata costretta a intervenire affermando: “Le docenti autrici di questa mail non mi hanno chiesto alcuna autorizzazione. Mi hanno specificato, solo poi, fosse prassi comunicare in questo modo. Non condivido il messaggio e ne prendo le distanze, totalmente, sia da madre che da dirigente scolastica. Episodio da stigmatizzare”.