L’aumento in busta paga da aprile, per docenti e ATA, oscilla fra i 3 e i 10 euro. E’ un’anticipazione dei benefici che arriveranno col rinnovo del Ccnl, ottenuto grazie all’indennità di vacanza contrattuale. Anief definisce l’importo una ‘mancia’. La somma aggiuntiva, prevista dall’articolo 47-bis, comma 2, del decreto legislativo 165/2001, verrà riassorbita una volta che sarà sottoscritto il Ccnl del triennio 2022-2024, integrandosi con gli aumenti totali.
Aumenti stipendi docenti e ATA: non ci siamo
Con il rinnovo del Ccnl sarebbe opportuno allineare gli stipendi all’inflazione, ma ancora una volta probabilmente non sarà così. Secondo il calcolo di Marcello Pacifico (Anief) servono 25mila euro di arretrati e 274 euro in più al mese, oltre al recupero del 2013 e il riscatto della laurea gratuito. Una cifra ben diversa dai 3.105 circa sinora previsti.
Gli stipendi del personale scolastico, sarebbero più bassi di sei volte rispetto all’inflazione registrata negli ultimi 13 anni. L’aumento previsto per il rinnovo contrattuale, è di poco superiore al 4%, dopo 40 mesi di blocco stipendiale. Per far fronte alle richieste del sindacato, il governo dovrebbe stanziare 4,7 miliardi.
Conseguenze della riforma fiscale
L’applicazione della riforma fiscale, con la modifica degli scaglioni Irpef, ha fatto sì che gli stipendi netti di marzo fossero più bassi. Le segnalazioni di docenti e ATA sui social non lasciano dubbi. L’aumento previsto attualmente, quindi, non può essere sufficiente. E siamo ancora in attesa dello sblocco del rinnovo contrattuale.