Non solo istruzione e formazione: in tempo di guerra un’università può diventare anche un valido alleato di chi si trova in difficoltà. Sono infatti diversi gli atenei online che si sono prontamente attivati per aiutare sotto molteplici aspetti il popolo ucraino, il quale da oltre un mese sta affrontando un cruento conflitto con un nemico molto potente, la Russia.

Donazioni, accoglienza, borse di studio: le iniziative degli atenei online

Da poco più di un decennio le università online riconosciute dal Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) hanno fatto capolino nel mondo universitario, diventando col tempo una realtà consolidata per gli studenti che risiedono fuori dalle grandi città o con problemi di mobilità. Non a caso, ogni anno moltissimi ragazzi e ragazze scelgono di frequentare l’università in modalità telematica. All’indirizzo https://www.ateneionline.it/universita-telematiche-riconosciute-miur è possibile visionare la lista completa degli istituti accreditati in Italia.

Alla qualità dei corsi offerti da questi atenei si aggiunge il loro ammirevole impegno umanitario: tre di questi, infatti, si sono distinti per aver deciso, in questi giorni difficili, di scendere in campo per aiutare concretamente il popolo ucraino: stiamo parlando dell’Università degli Studi “Niccolò Cusano”, della Saint Camillus International University of Health and Medical Sciences e dell’Università Telematica Uninettuno. Ecco le iniziative da loro promosse:

  • Unicusano ha stanziato oltre 2 milioni di euro per il popolo ucraino e, presso la propria sede a Roma, ha reso disponibili oltre 35 alloggi, per un totale di circa 80 posti letto, da destinarsi ai rifugiati in fuga dalla guerra. Non solo questo, però. L’Unicusano ha infatti deciso di mettere a disposizione dei giovani studenti ucraini anche 300 borse di studio, per un totale di più di 1 milione di euro, affinché ragazzi e ragazze possano frequentare le lezioni – sia online, a distanza, sia in presenza – senza doversi preoccupare di pagare alcuna cifra per le tasse.

  • UniCamillus: “Pronti ad accogliere e sostenere da subito 20 studenti ucraini”. È ciò che è stato affermato dal rettore Gianni Profita, il cui obiettivo è quello di aiutare i giovani ucraini sia sul piano universitario, affiancandoli costantemente durante l’intero percorso di studi, sia sul piano psicologico, offrendo loro un valido supporto in questo difficilissimo momento che li vede protagonisti. L’Unicamillus, inoltre, ha messo a disposizione di questi studenti numerose borse di studio, dall’inizio della carriera universitaria fino al raggiungimento della laurea.

  • Uninettuno ha realizzato il progetto “Rebuild”, l’app per l’integrazione di migranti e rifugiati alla cui genesi hanno partecipato 11 partner (università, industrie, centri per la ricerca e per lo sviluppo, ma anche Ong e Unesco), dietro finanziamento della Commissione Europea. Essa non è altro che un’intelligenza artificiale avente il compito di aiutare e assistere i rifugiati al loro arrivo in Europa, permettendo così di integrare al meglio i loro bisogni e le loro necessità con l’attività di accoglienza e sostegno svolta dalle autorità competenti.

Sono dunque molteplici le iniziative adottate dalle università, in Italia e non, in favore del popolo ucraino, nella speranza che la guerra diventi presto un lontano – seppur indelebile – ricordo.